La commissaria Rizzo: “Faremo di tutto per evitare il dissesto, ma la Corte individuerà i responsabili della situazione finanziaria di Soverato”

Un momento dell'incontro in Comune, Da sinistra, Paolo Macrina, Dario Macrì, Virginia Rizzo, Vincenzo Prenestini ed Enza Chiaravalloti.
Un momento dell’incontro in Comune, Da sinistra, Paolo Macrina, Dario Macrì, Virginia Rizzo, Vincenzo Prenestini ed Enza Chiaravalloti.

Nella prima uscita pubblica fa il punto su conti, rifiuti e piano spiaggia. E sull’asilo nido: “Erano soldi buttati”.

“Starò qui fino a maggio se non ci sarà il dissesto”. Esordisce così Maria Virginia Rizzo, commissario straordinario del Comune di Soverato, nella prima conferenza stampa a quasi quattro mesi dall’insediamento, circondata dai dirigenti comunali che via via l’hanno aiutata a esporre i temi dell’incontro, insieme alla new entry Dario Macrì, addetto stampa del Comune nuovo di zecca, con contratto fiduciario in via di formalizzazione.

DISSESTO SI’/DISSESTO NO. Sul possibile dissesto la Rizzo è chiara: “Stiamo facendo ogni sforzo per evitarlo, ma la partita non è facile”. E’ stato poi Paolo Macrina, dirigente del settore finanze, a spiegare le iniziative salva-Comune, dal piano di riequilibrio finanziario riformulato e ora al vaglio definitivo del Mininterno, che dovrebbe decidere per settembre, alla ricognizione meticolosa (“fattura per fattura”) dei debiti fuori bilancio, dalla riproposizione della richiesta di prestito alla Cdp (quella bocciata per mancanza della firma dell’ex sindaco) alle misure anti-evasione, alle transazioni con la pletora di avvocati che vanta crediti nei confronti dell’ente. Assente Herman Mantella perchè all’estero, ci ha pensato il segretario, Vincenzo Prenestini, a chiarire quest’ultimo punto. “Avevamo circa 85 pendenze con avvocati per somme che via via aumentavano. Ora abbiamo 55 transazioni già firmate, con un abbattimento del debito del 40% e un risparmio di circa 100 mila euro”, ha chiarito Prenestini. Tra queste operazioni “anche la decurtazione del debito con il legale che ha patrocinato la causa legata alla tragedia delle Giare, in difesa del sindaco dell’epoca – ha spiegato Prenestini – che da 197 mila euro è passato a 150 mila”. E l’operazione-transazioni non si ferma ai legali, perchè è in corso anche con altre società creditrici, prima tra tutte la Sorical.
“Al termine della valutazione in atto, invierò una relazione dettagliatissima alla Corte dei conti – ha sottolineato la Rizzo – che a quel punto potrà individuare i responsabili della situazione di Soverato“. Un primo obiettivo, intanto, è arrivare entro settembre con l’approvazione del preventivo 2013 e dei debiti fuori bilancio. Sullo spettro del dissesto, infine, è intervenuto Francesco Coscarella, revisore dei conti, che ha ipotizzato, tra le possibili conseguenze, la messa in mobilità di dieci unità di personale e la vendita di tutto il patrimonio immobiliare del Comune eccetto il Municipio e pochi altri beni.

PIANO ALIENAZIONI. “Bisogna salvaguardare il patrimonio di questo paese meraviglioso, e vendere solo gli immobili che in questo momento è giusto alienare”, ha assicurato la Rizzo, passando all’elenco che comprende, tra gli altri, il mercato comunale coperto, le case popolari (già vendute con oltre 100 mila euro di ricavi), la ex sede della polizia municipale, l’area del “Morgana”, un immobile a S. Nicola, la ex casa comunale in via Jonio più altre aree. Enza Chiaravalloti, responsabile del settore territorio, ha riferito che ci sono già molte ditte interessate al mercato coperto, che con 1700 metri quadrati può essere un immobile molto appetibile, ad esempio a uso commerciale, o diventare anche un mega parcheggio semi-rialzato. Sull’argomento c’è da registrare il rifiuto dei venditori di alimenti di trasferirsi nell’area che era stata scelta dal Comune, accanto all’istituto tecnico commerciale: a oggi, dunque, non si sa se e dove i banchi alimentari venderanno i loro prodotti.

RIFIUTI. Uno degli argomenti più drammatici. Affrontato inizialmente dalla Rizzo sottolineando “la riuscita della raccolta differenziata sperimentale nel quartiere L” e il fatto che “la città sia ora più pulita grazie alla raccolta straordinaria permessa dalla Regione”. In seguito, anche grazie a qualche botta e risposta con la stampa, la Rizzo e i dirigenti hanno ammesso la “mancanza di informazione che ha causato grandi difficoltà alla sperimentazione”, oltre ad altre carenze – sottolineate dal responsabile della ditta Mea, dottor Manna – come la mancata partenza dell’area di raccolta e trasferenza a Caldarello, per la quale si è in attesa dello sblocco di passaggi burocratici. Tanto gli uni quanto Manna, comunque, puntano il dito contro “i tanti cittadini-utenti che non hanno saputo o voluto utilizzare i cassonetti”. Intanto ci si chiede se e quando la sospirata raccolta differenziata sarà davvero avviata in tutta la città. “Speriamo in ottobre”, è la risposta della Rizzo, che per le carenze sotto il profilo dell’informazione comunque “chiede scusa a tutti i cittadini”.

PIANO SPIAGGIA: A RISCHIO I FINANZIAMENTI PISL. Altro punto dolente. Dopo la revoca dell’affidamento al tecnico incaricato della redazione urgente, per stessa ammissione della dirigente Chiaravalloti in mancanza di un piano spiaggia “sono a rischio i finanziamenti Pisl”. E se quello presentato lo scorso anno dall’ex assessore al ramo Salvatore Riccio “va integrato perchè gli atti erano carenti”, al Comune stanno valutando la soluzione per arrivare a un nuovo piano nei tempi più brevi.

ASILO NIDO E WELFARE. “Servono 164 mila euro per otto bambini, questo significa buttare i soldi, per questo ne abbiamo deciso la chiusura”, ha affermato Rizzo parlando dell’asilo nido comunale. Paola Grande, responsabile del settore, è quindi passata a spiegare che per sopperire alla mancanza dell’asilo il Comune, insieme agli altri 27 del distretto di cui è capofila, attingerà ai fondi PAC (che per Soverato ammontano a 1,3 milioni di euro), con opzioni che riguardano tra l’altro l’erogazione di voucher per le famiglie aventi diritto, in modo da mandare i bimbi in altre strutture. Alle domande sull’opportunità di tagliare d’amblè un servizio quarantennale – peraltro in presenza di finanziamenti che sarebbero potuti essere destinati al suo mantenimento – Rizzo e dirigenti hanno opposto il muro delle ragioni economiche, anzi di una “obbligatorietà imposta dal piano di rientro, dal momento che il servizio costa troppo rispetto alle entrate”, come ha chiarito Prenestini. Già. Ma da quando gli asili nido producono profitto? Non dovrebbero produrre assistenza e investimento sui piccoli? La Rizzo a questi interrogativi ha potuto solo rispondere ipotizzando che con il secondo riparto dei fondi PAC, previsto per il 2014, si potrà procedere a ristrutturazioni di nidi esistenti, ed eventualmente quindi “riprendere” la struttura. Che quest’anno però intanto rimane chiusa.

Teresa Pittelli @teresapittelli

 

By Teresa

Giornalista, ora anche blogger, vive nei dintorni di Soverato con il marito Orlando e i due figli Viola e Luigi. Cerca di scrivere quello che di bello e di brutto succede nella sua terra, e conservare obiettività e serenità anche quando il contesto non aiuta.

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