Luigi Bisignani è risaltato agli occhi dell’opinione pubblica negli ultimi tempi come un personaggio nell’ombra, colui che muove le fila dello scenario politico nazionale, la persona che con un proprio parere decide delle sorti di politici ed aziende, in poche parole “l’uomo che sussurra ai potenti”. È proprio questo il titolo del libro-intervista che Bisignani sta portando in giro in tutta Italia.
L’opera, scritta a quattro mani con il giornalista Paolo Madron, è stata presentata ieri pomeriggio all’Hotel Palace di Catanzaro, nell’ambito degli eventi collaterali del Magna Graecia Film Festival 2013.
Bisignani, contrariamente alla sua fama di uomo riservato e schivo, si è dimostrato sin da subito molto disponibile ed ha risposto ad ogni domanda senza risparmiarsi.
Sollecitato dal noto avvocato penalista Giuseppe Benedetto, in veste di intervistatore per l’occasione, ha dichiarato immediatamente di non essere un massone, aggiungendo che la massoneria italiana, contrariamente a quella anglosassone, è a suo parere connotata da uno scarso potere, derivante dalle troppe faide interne che la interessano. Gran parte della conferenza, chiaramente, ha avuto come tema la sua profonda amicizia con Giulio Andreotti, al quale ha dedicato un intero capitolo della trattazione. Tra gli interessanti aneddoti raccontati, c’è sicuramente quello inerente al rapporto tra lo stesso Andreotti e Craxi. Nonostante i due siano passati alla storia come due nemici giurati, il Divo avrebbe confessato a Bisignani alcuni piacevoli ricordi legati al periodo di alleanza politica. Da questi cenni emerge il ritratto di un Craxi brillante stratega, capace di indirizzare a suo piacimento persino l’andamento dei meeting internazionali, caratterizzati dalla presenza dei maggiori leader del globo. Andreotti invece – ha confermato l’ospite del Mgff – ha sempre mantenuto un profilo più basso, concentrandosi sulla politica giorno per giorno, dimostrandosi “il più grande tattico mai conosciuto”.
Bisignani non si è tirato indietro quando gli è stato chiesto di affrontare i temi più attuali della situazione politica italiana e non solo. Ha parlato quindi del Vaticano, confrontando l’influenza politica ed elettorale della Chiesa nella prima e nella seconda Repubblica. Ha definito Bergoglio un “Papa rivoluzionario, che si è scollegato dal contesto europeo rivolgendosi alla gente più umile”. Ha espresso la sua opinione sull’attesa sentenza del processo Mediaset, rivelando la sua profonda convinzione che Berlusconi ne uscirà comunque vincitore. Bisignani si è poi soffermato sul sistema elettorale, sulla crisi della democrazia e dell’etica nella politica, sui partiti e la loro forte impronta personalistica.
Molti i temi trattati e molte le domande del pubblico presente. Bisignani desta molte attenzione e curiosità e, forse, dal suo libro verrà realizzato un film, ma lui dichiara: “Tornerò presto nell’ombra”.