Soverato, il Comune “costretto” a chiudere l’asilo

L'asilo nido comunale "La Coccinella", una struttura con ampi spazi e giardino
L’asilo nido comunale “La Coccinella”, una struttura con ampi spazi, bagni per i bimbi e giardino

L’annuncio della Rizzo in una lettera. Le proteste dei genitori.

Un timore nell’aria da tempo. Sventato l’anno scorso solo grazie all’impegno testardo di un gruppo di mamme. Ma che ora sembra concretizzarsi: l’asilo nido è “chiuso”, come ha scritto la commissaria Maria Virginia Rizzo in una lettera di risposta ai genitori che le avevano chiesto un incontro proprio per scongiurare la fine della struttura socio-educativa. Noi genitori abbiamo potuto constatare l’ottimo servizio educativo nonostante le innumerevoli mancanze strutturali e logistiche accumulatesi negli anni per inerzia delle varie amministrazioni che hanno concentrato i loro sforzi altrove, invece che sulle politiche di benessere collettivo. Comprendiamo le difficoltà economiche del Comune, ma riteniamo che bisogna fare ogni sforzo per tenere ciò che abbiamo, soprattutto quando a farne le spese sarebbero i più piccoli, che trovano in noi gli unici difensori dei loro diritti; sarebbe una sconfitta per tutti – evidenziavano i genitori nella lettera del 3 giugno – chiudere una struttura operante da moltissimi anni, dove i genitori che oggi accompagnano i figli sono stati accolti da bambini tra le stesse mura”.

 Ma c’è di più. Le tenaci mamme del comitato spontaneo si sono documentate constatando “l’esistenza di fondi destinati alla cura dell’infanzia sulla base del Piano di azione e coesione (“Pac cura”) del governo, che vedono Soverato Comune capofila. Risorse da assegnare anche al mantenimento dei livelli di servizio già garantiti  – sottolineano i genitori – in particolare per quegli enti locali dove ci sia già un buon servizio per l’infanzia, ma sia a rischio per la forte contrazione delle risorse finanziarie”. Proprio di questo Piano nazionale la dottoressa Rizzo è “responsabile delle attività  riguardanti l’informazione, la comunicazione e la formazione”, rilevavano le mamme, pregandola di “valutare la possibilità di usufruire dei fondi per poter continuare a mantenere in vita un diritto per i nostri figli e per quelli di tutta la comunità ad affacciarsi alla vita in un ambiente educativo sano e positivo che li aiuterà a  crescere in un contesto talvolta difficile”.

Un appello al quale la commissaria ha risposto con una breve lettera datata 14 giugno, nella quale ricorda il quadro finanziario del Comune “con diffusi squilibri che gravano sulla sua capacità di svolgere adeguatamente il proprio ruolo istituzionale”, sottolineandone “lo stato di pre-dissesto”, e la necessità di attivare (…) tutte le misure necessarie ad assicurare gli equilibri generali del bilancio”. Quindi, la notizia: “La forte contrazione delle risorse finanziarie statali e locali ha interessato anche le politiche sociali e tra le azioni adottate e programmate – annuncia la commissaria – l’ente è stato costretto alla chiusura dell’asilo nido comunale”. La Rizzo cita però il Pac – Servizi di cura per l’infanzia, spiegando che rappresenta “un’importante occasione per sostenere l’avvio di nuovi servizi (…) o il mantenimento e/o il potenziamento dei servizi in essere”. La commissaria menziona espressamente “la ristrutturazione e l’adeguamento di strutture esistenti per servizi di nido a titolarità pubblica con incremento del numero di utenti”. Una norma che sembra scritta apposta per “La Coccinella”. E infatti la vice-prefetto assicura che “nell’ ambito di queste risorse si può sostenere un progetto in cui il Comune di Soverato, capofila del distretto, si impegna a portare avanti ogni azione utile per il perseguimento dell’obiettivo”.

Una prospettiva promettente, dunque. Resta ora da vedere quale sia il progetto in concreto. Le mamme, in una nuova missiva inviata a questa testata, sottolineano che agli incontri organizzati dalla Regione per chiarire le procedure di accesso ai fondi abbiamo partecipato noi, e non rappresentanti del Comune”. Insomma, nonostante le oltre 300 firme raccolte, e nonostante i finanziamenti prospettati dalla Rizzo, il timore è che alla fine l’esperienza del nido comunale possa finire qua. “Il ruolo del Comune nell’ottenere il finanziamento è fondamentale – insistono le mamme – anche per far partecipare ai fondi gli altri 28 Comuni del distretto, e non penalizzarli come già successo lo scorso dicembre con la mancata partecipazione al finanziamento per l’assistenza agli anziani e ai disabili “Home care premium”.

A quanto risulta, tra le delibere del Comune firmate nei giorni scorsi, una riguarderebbe proprio il nuovo progetto che definisce le sorti dell’asilo, aprendo le porte all’affidamento a terzi. Una novità che sarà verificata non appena la delibera sarà resa pubblica. E che non mancherà di far discutere ancora.

Teresa Pittelli

 

By Teresa

Giornalista, ora anche blogger, vive nei dintorni di Soverato con il marito Orlando e i due figli Viola e Luigi. Cerca di scrivere quello che di bello e di brutto succede nella sua terra, e conservare obiettività e serenità anche quando il contesto non aiuta.

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