Mercato estivo sul lungomare: il no di Gianni Calabretta

lungomare soverato
Uno scorcio del lungomare di Soverato

Il parco urbano che sorge nella pineta adiacente la zona centrale del lungomare secondo alcuni cittadini è a rischio di degrado a causa del progetto, già approvato e già in via di realizzazione, di spostare proprio qui, tra il verde e il mare, le bancarelle estive tradizionalmente ospitate fino a oggi nelle traverse più a Nord, adiacenti l’edificio ex Comac. E uno dei più autorevoli esponenti della cittadinanza che si oppone al progetto, Gianni Calabretta, ingegnere e già sindaco di Soverato per dieci anni, è tornato ieri a scrivere alla commissaria che guida il Comune di Soverato, Maria Virginia Rizzo, usando stavolta parole nette, anche dure. “Giorni fa ho indirizzato una lettera aperta alla dott.ssa Rizzo per denunciare che la sua decisione di spostare l’area del mercato estivo, da via Cassiodoro (vicino al Quarzo) all’area verde adiacente al lungomare pedonale avrebbe sacrificato un’attrazione, anzi una peculiarità positiva della città”, sottolinea Calabretta, ricordando che in tempi ormai lontani gli amministratori di Soverato decisero di realizzare il lungomare e, a monte, un non usuale  parco urbano.

Un eccezionale patrimonio della città, dei suoi cittadini e dei suoi turisti, che più volte fu al centro di tentativi di scippo e sottrazione, e in merito al quale il consiglio comunale, massima espressione democratica della città “più volte si determinò nel segno della preminente esigenza di tutelare e valorizzare il verde pubblico”, rammenta Calabretta.

“Non così la commissaria prefettizia, che ha sposato la proposta interessata degli esercenti commerciali, ignorando evidentemente la storia di questa città.
Può un commissario adottare risoluzioni contrastanti con ripetute espressioni di volontà da parte di numerosi Consigli Comunali succedutisi nel tempo?”, si chiede l’ex sindaco. “Sicuramente no, almeno sul piano della opportunità”, è la risposta. Intanto i lavori di allestimento del mercato nel nuovo sito continuano. “Non è bastato questo ragionare per far cambiare idea alla commissario prefettizio, che peraltro, mi spiace doverlo registrare, ha ritenuto in maniera davvero poco urbana – chiosa Calabretta –  di non dare alcun cenno di riscontro alla mia lettera

aperta, rimasta perciò lettera morta”.

L’ingegnere esperto di urbanistica, tra coloro che più hanno contribuito all’attuale assetto del lungomare, con la sua trasformazione in isola pedonale, sogna allora “che i cittadini si ribellino, proprio come in questi giorni a Istanbul in piazza Taksim, per la difesa di un parco, ma anche per la difesa della democrazia”. E più realisticamente, Calabretta spera “che le forze politiche, i movimenti, le associazioni si facciano carico del ripristino di quel patrimonio, per il quale la commissario ha manifestato sordo e poco civile disinteresse”. Resta ora da vedere se la commissaria risponderà a questa seconda sollecitazione, o se anche questa resterà lettera morta, e se il “no” di Calabretta riuscirà a sollevare un movimento di opinione in grado di modificare la decisione.
tp

 

By Teresa

Giornalista, ora anche blogger, vive nei dintorni di Soverato con il marito Orlando e i due figli Viola e Luigi. Cerca di scrivere quello che di bello e di brutto succede nella sua terra, e conservare obiettività e serenità anche quando il contesto non aiuta.

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