Scontenti gli operatori turistici: “Ora almeno ci diano più servizi”
Il day after dell’ufficializzazione del regolamento sulla tassa di soggiorno per turisti e visitatori in vacanza a Soverato, un balzello che va da un massimo di 2,50 a un minimo di 1,50 euro a seconda del numero di stelle della struttura alberghiera, è dedicato alle reazioni. Negative, per la maggior parte. Il provvedimento deciso dalla commissaria Maria Virginia Rizzo – come annunciato nei giorni scorsi – riguarderà tutte le strutture alberghiere, i b&b e le case vacanza, scatterà dal 15 giugno e sarà valido fino al 30 settembre. La tariffa massima si applicherà per le categorie superiori (dai quattro stelle in su), mentre i clienti dei tre stelle verseranno 2 euro, e quelli delle categorie da due stelle in giù 1,50 euro. La tassa si intende al giorno per persona (con le debite deroghe relative ai minori e a casi particolari come quelli di salute), e sarà versata per otto giorni consecutivi, in modo da incentivare le permanenze lunghe, superiori alla settimana. La commissaria Rizzo – secondo quanto riferiscono le categorie che l’avevano incontrata nei giorni scorsi – ha comunque assicurato che gli introiti della tassa contribuiranno a offrire servizi dedicati al turismo e al miglioramento dell’immagine di Soverato, in modo da non “spremere” ulteriormente i cittadini in un momento in cui le casse comunali languono come non mai.
“Prima i parcheggi, ora anche la tassa di soggiorno: a questo punto meglio fare le vacanze altrove che a Soverato”, commenta una giovane utente del blog di Soveratoweb. “Già i prezzi sono alti, ci mettiamo anche queste, figuratevi se chi viene quest’anno tornerà l’anno prossimo”, continua la ragazza. Altri utenti si lamentano “del belvedere della spazzatura sul lungomare che farà rimanere delusi i turisti”, altri ancora temono che la nuova tassa “farà scappare i quattro visitatori rimasti”.
Non molto soddisfatti, come immaginabile, anche gli albergatori. “Avevamo provato a spiegare alla commissaria Rizzo che questa tassa di soggiorno non avrà un importo molto determinante per il bilancio di Soverato, e che quindi si poteva soprassedere – spiega per tutti Gianni Nisticò, titolare del S. Domenico Hotel – visto che siamo in poche strutture e che le presenze non sono da grandissimi numeri”. Nisticò sottolinea anche la proposta avanzata dalla categoria di “stabilire almeno una tassa ragionevolmente contenuta, pari a 50 centesimi a stella”. Anche in questo però “non siamo stati molto ascoltati”, prosegue l’albergatore. Niente barricate però. Gli operatori vogliono essere collaborativi: “Dato che la tassa ormai va pagata, chiediamo servizi, perché se imponiamo ai turisti di pagare di più dobbiamo dargli anche qualcosa in più, altrimenti le famiglie se ne andranno a risparmiare nelle strutture dei paesi vicini”, insiste Nisticò, sottolineando che “una famiglia media di quattro persone per una settimana pagherà 60 euro in più“. Tra le proposte che gli albergatori metteranno sul piatto in un prossimo incontro al Comune, in particolare, c’è il ripristino di un collegamento di linea tra Lamezia Terme e Soverato, “perché noi anche a causa della situazione dei trasporti siamo tagliati fuori da tutti i grandi flussi turistici regionali”, conclude Nisticò.
In controtendenza, invece, Salvatore Riccio, presidente dell’associazione operatori balneari. “Questa tassa non dovrebbe rappresentare un grosso problema perché non penalizza i cittadini ed è tutto sommato sostenibile”, osserva Riccio, secondo il quale “ci stiamo adeguando agli standard europei”.
Teresa Pittelli @teresapittelli