Ore di disagio, finito solo dopo un versamento di 150 mila euro
Circa 24 ore di panico da mancanza di acqua corrente per numerose famiglie soveratesi della zona di Soverato superiore e di via Trento e Trieste. Un piccolo incubo finito solo nella tarda mattinata di ieri, quando il Comune, indebitandosi ancora, ha effettuato il fax che attestava un secondo mandato di pagamento di 50 mila euro, successivo a quello da 100 mila già versato lunedì alla Sorical, la società regionale di gestione del servizio che vanta un credito plurimilionario con il Comune. E che nei giorni scorsi – secondo quanto riferiscono fonti del Comune, senza conferme ufficiali da parte della società – avrebbe ridotto la portata di acqua per la città di Soverato da 76 l/s a 49l/s, proprio a causa del mancato saldo di numerose spettanze da parte dell’ente. Come al solito il malcontento e la rabbia degli utenti si era già riversata sui siti web locali e sui social network, con la denuncia delle difficoltà per le famiglie di tollerare così a lungo un simile disservizio, e la paura che la circostanza possa ripetersi nei mesi estivi.
A sbloccare la situazione ieri mattina, dopo un’interlocuzione con il prefetto Antonio Reppucci, è stata l’iniziativa del segretario comunale, Vincenzo Prenestini, che ieri si è preso la responsabilità di “contrattare” l’ulteriore prestito di 50 mila euro con il direttore della Banca di Credito Cooperativo di Montepaone.
Anche il prefetto, nel frattempo, in contatto con i vertici Sorical, ha contribuito a caldeggiare la revoca immediata della riduzione dell’acqua. Per adesso, dunque, situazione risolta. La soluzione ha tamponato l’emergenza, infatti, e secondo quanto richiesto con forza da Prenestini e dal prefetto alla società, la “tranquillità” dovrebbe durare anche nei mesi estivi. Certamente, comunque, non è un episodico versamento spremuto dalle esangui casse comunali a rappresentare una soluzione certa e definitiva il problema, che tra la profonda crisi della Sorical e le disastrate finanze di molti Comuni non può che aggravarsi.
Da quanto si apprende, alcuni enti locali del comprensorio soveratese stanno studiando alternative possibili per rendersi indipendenti dalla Sorical, e riuscire ad approvvigionarsi in maniera autonoma del prezioso bene-acqua, rivendendone l’eccedenza ai Comuni vicini. Un modo intelligente per risolvere una volta per tutte il problema, e rendere un buon servizio a costo contenuto ai cittadini, ricordando che l’acqua non è una qualsiasi merce la cui fornitura si può interrompere d’amblè, ma un bene pubblico essenziale alla vita.
Teresa Pittelli @teresapittelli