Parla Francesco Cento: “Clienti a disagio per il fetore. Anche scarti di macelleria nei cassonetti”
E dopo gli incendi ai rifiuti sparsi per strada e la rabbia dei cittadini ora è la volta dei commercianti a lanciare un grido d’allarme per la situazione drammatica della raccolta dei rifiuti a Soverato: “Attenzione, qui fetore e sporcizia la fanno da padrone a due passi dal mio bar, purtroppo tutta l’area è infestata dal cattivo odore e a risentirne come al solito sono le nostre attività”, spiega Francesco Cento, storico imprenditore del settore, che con il suo “Caffè Cento” è un punto di riferimento per tutta la zona del Corso sud, frequentata da residenti ma anche dai tanti impiegati di banca e professionisti che lavorano nelle vicinanze. Che il disagio per l’emergenza rifiuti in città stia aumentando non solo da parte dei cittadini, ma anche delle attività commerciali, si poteva già avvertire da tempo nei messaggi indignati al web di alcuni gestori di locali, e nelle lamentele private di ristoratori del lungomare costretti a servire le loro specialità marinare sotto mefitiche zaffate di immondizia.
In questi giorni, però, con l’avvicinarsi dell’estate, il problema sta precipitando, e in alcune zone della città ancora di più. E’ notizia di ieri, ad esempio, che il disco-bar Hunfry Bogart nei pressi di via Jonio abbia deciso di chiudere a causa delle difficili condizioni igienico-ambientali dovute alla mancata raccolta dei rifiuti, e all’odore insopportabile che ammorba l’aria dove i clienti dovrebbero sostare in relax. Anche il Caffè Cento sembra soffrire particolarmente dell’atmosfera pestilenziale. “Nel mio caso la situazione è aggravata dalla presenza di scarti di macelleria nei cassonetti”, racconta Cento. “Sono rifiuti speciali che andrebbero smaltiti con modalità apposite e non semplicemente buttati nei cassonetti, con ovvie ripercussioni in termine di fetore – continua Cento – ma non solo, anche in termini sanitari, vista la notevole presenza di ratti e animali intorno alla carne gettata via e l’eventuale rischio di epidemie ora che arriva l’estate”. A risentirne, spiega ancora Cento, “il benessere della clientela, o quantomeno di consolidate usanze come la sigaretta o la chiacchierata fuori dalla porta del bar, dopo aver gustato un caffè o il cappuccino di inizio giornata”. Usanze disturbate dalla “visione” immonda e dalla puzza che ne emana (foto).
“Sto scrivendo al Comune, ai Vigili urbani e all’asl, sperando che qualcuno intervenga – insiste Cento – dando atto “all’ex assessore Emanuele Amoruso di aver fatto rimuovere per due volte quei rifiuti dai cassonetti”, ma consapevole che “per risolvere questo problema occorre una soluzione a monte”. Cento rammenta anche la circostanza per la quale ha sorpreso una persona in difficoltà socio-economica frugare in quegli scarti per accaparrarsi un pezzo di carne andata a male. “Gli ho detto: fai attenzione, può farti male, vieni qua che per oggi ti aiutiamo noi”. Ordinarie scene di degrado. E di cittadini che tentano di opporsi a mani nude a un declino che va fermato con seri interventi di sistema, dai controlli sul territorio all’avvio della raccolta differenziata, per citarne solo alcuni.
Teresa Pittelli @teresapittelli