L’ex vicensindaco Salvatore Riccio querela l’ex sindaco Leonardo Taverniti per diffamazione a mezzo stampa. Nella querela presentata il 15 maggio scorso alla Compagnia dei carabinieri di Soverato, Riccio parla di “reiterate vessazioni, e di arbitrarie, spropositate e altamente lesive illazioni perpetrate nei suoi confronti” da parte di Taverniti.
La querela fa riferimento in particolare alla conferenza stampa dello scorso 10 maggio all’hotel Nocchiero, ripresa anche dalle tv locali, nella quale l’ex sindaco avrebbe “diffamato la mia persona arrivando a chiamarmi signor Schillacium – si legge nella querela – e sostenendo che io fossi molto amico degli amministratori della società”. L’esposto rammenta anche l’accusa nei confronti di Riccio di aver rimesso l’incarico di vice-sindaco (a febbraio 2012, ndr) a causa “di questa situazione sbilanciata”, anche per amicizia con il precedente sindaco Raffaele Mancini, che sembrerebbe “corresponsabile dei crediti vantati dalla Schillacium nei confronti del Comune di Soverato”.
Secondo l’esposto di Riccio i toni usati dall’ex sindaco in conferenza stampa “oltrepassano i limiti della continenza”, e “aggrediscono gratuitamente la sua reputazione personale e professionale”. Addirittura secondo la querela la scelta di utilizzare la conferenza stampa, in un’occasione di particolare affluenza, sarebbe “dolorosamente volta a generare nella maniera più capillare possibile il discredito sociale”. Gravi, inoltre, secondo Riccio, alcuni epiteti come “illecito” e “amorale” attribuite alle sue condotte. Tutte circostanze che ai sensi della denuncia dell’ex vicesindaco “escludono il diritto di critica”, perché trasceso “in insulto e disprezzo”. Da qui la denuncia per diffamazione nei confronti di Taverniti. E un’ennesima brutta pagina di un “Romanzo Comunale” che non riesce per ora a far intravedere un lieto fine.