E’ arrivato poco dopo l’inizio della conferenza stampa dell’ex sindaco Leonardo Taverniti, ed è andato a sedersi in fondo alla sala dell’hotel Nocchiero senza troppe cerimonie, come un cittadino qualsiasi interessato a quel che aveva da dire il sindaco appena caduto per mano di una parte del Pdl, che si è dimessa insieme all’opposizione.
Ma lui, Mimmo Tallini, il colonnello delle truppe pidielline catanzaresi, potente assessore al personale nella giunta Scopelliti, nel corso della serata di ieri ha avuto un ruolo di primo piano. E lo si è visto alla fine della conferenza stampa, quando il sindaco ha chiuso il malloppo di carte che gli erano servite da pezze d’appoggio per le sue accuse e le sue verità politico-amministrative, e ha dichiarato terminata la riunione pubblica, “dimenticando” di dare spazio alle domande dei giornalisti, forse a causa della concitazione.
E’ lì, infatti, che mentre la maggior parte dei presenti, curiosi, giornalisti, professionisti simpatizzanti come Antonio Caminiti e militanti come Battista Massaro, consiglieri dimissionari venuti ad ascoltare come Antonello Gagliardi e Salvatore Procopio, cominciavano a sciamare fuori dalla sala, la cerchia politica stretta intorno all’ex sindaco si è invece riaccomodata al tavolo, con Tallini al centro (foto).
Una riunione a porte chiuse alla quale oltre a Tallini e Taverniti hanno partecipato l’assessore provinciale Giacomo Matacera, il fratello Pietro con suo figlio Pascasio, ex assessore della giunta appena dismessa, l’ex capogruppo pidiellino Antonio Gallucci, definito da Taverniti “il vero trombato al momento dell’assegnazione degli incarichi in giunta, e dunque meritevole dell’assessorato al bilancio, con i suoi 144 voti e le sue competenze professionali (Gallucci aveva ricevuto la delega dieci giorni prima che la giunta fosse fatta fuori dalle dimissioni di massa, ndr).
C’erano anche i consiglieri Pdl Massimo Gregoraci e Michele Abruzzo, ed esponenti del partito come il chirurgo Giuseppe Messina. Un coordinamento che ha tutta l’aria di una riorganizzazione della parte del Pdl rimasta accanto a Taverniti, pure in vista delle elezioni, anche se è presto per fare congetture.
Illuminanti, però, risultano in proposito le parole che Tallini ha rilasciato a noi e all’emittente “Telemia” al termine della riunione. “La parte maggioritaria del partito stasera è qui, ed era quindi doveroso che io venissi ad ascoltare le ragioni per le quali si è sciolto il consiglio comunale della terza città della provincia”, ha spiegato Tallini. “Una parte preponderante del Pdl soveratese, sia in termini di tessere che numerici, è rimasta al suo posto”, ha sottolineato Tallini, secondo il quale “non si è dimessa una maggioranza, ma alcuni consiglieri uniti all’opposizione”. Una situazione che per l’assessore regionale richiede “un’attenta riflessione del partito, mentre invece è stata sottovalutata e presa sotto gamba”.
L’obiettivo, per Tallini, è quello “di ricostruire un centrodestra in grado di ripresentarsi alle prossime elezioni amministrative con una compagine di nuovo unita e credibile, e chiedendo prima di tutto scusa ai cittadini di Soverato”.
Teresa Pittelli @teresapittelli