Ancora una manifestazione organizzata da comitati e volontari alla stazione di Soverato per dire no all’abbandono della linea e dei viaggiatori del territorio. Le istituzioni faranno orecchie da mercante?
di Maria Isabelle Nieto
Sensibilizzare i cittadini su un sistema di trasporto lontano dagli standard nazionali che rischia di scomparire per favorire “il gommato”. Questo l’obiettivo della manifestazione che si è svolta sabato alla stazione ferroviaria di Soverato in difesa della Ferrovia Jonica, promossa dal Comitato italiano utenti ferrovie regionali (Ciufer), in collaborazione con l’Associazione pendolari jonici (Apj) e l’Associazione Ferrovia in Calabria. All’iniziativa non hanno partecipato solo i leader delle associazioni, ma si è anche visto qualche candidato e politico in modalità low profile.
Titti Mauro, rappresentante della Apj, ha assicurato di non avere nulla contro le ditte di trasporto su gomma, ribadendo però che “deve esserci un trasporto integrato come in tutte le altre regioni in modo da salvaguardare i posti di lavoro e soddisfare l’utenza”. “Fin dove arriva la linea ferrata devono quindi circolare i treni – ha specificato Mauro – mentre dove manca il trasporto su ferro può scattare il collegamento con i pullman”.
Grazia Pellegrino (Comitato pendolari ferrovia jonica) ha invece denunciato che da quando la lotta per la difesa della ferrovia è iniziata “la Regione è stata sempre assente”. Pellegrino ha anche ventilato un presunto favor della Regione per il trasporto su gomma rispetto all’integrazione con la linea ferroviaria. Senza la riorganizzazione e il potenziamento del sistema di trasporto a livello locale e di lunga percorrenza, e con la graduale riduzione del numero di stazioni lungo la linea jonica “rischiamo l’isolamento e la desertificazione del territorio” ha assicurato Domenico Gattuso, rappresentante della Ciufer, aggiungendo che “la riduzione del servizio con orari impraticabili e la mancanza di collegamenti come Lamezia-Soverato ci sottraggono il diritto alla mobilità”.
In rappresentanza dell’Associazione ferrovie in Calabria, Roberto Galati ha chiesto “un’interlocuzione con la Regione per tradurre le esigenze dei cittadini nel nuovo contrato di servizio come succede nelle altre Regioni”. Per concludere il suo discorso – e chissà – sperando che i candidati presenti aderiscano alla battaglia, Gattuso ha enfatizzato il fatto che “la ferrovia, la scuola e la sanità non sono un’impresa, sono beni comuni essenziali che vanno garantiti: le risorse economiche ci sono e vanno distribuite equamente. Non ci rassegniamo, moltiplichiamo gli sforzi – ha chiosato Gattuso – perché la soluzione c’è”.