I big Scalzo, Ciconte e Bruno promettono: “La perla dello jonio tornerà a brillare”. Ciconte annuncia il potenziamento dell’ospedale nella nuova rete regionale.
Atmosfera sobria, niente trionfalismi ma molto aplomb istituzionale, intervento in forma di intervista giornalistica dei big regionali, dal presidente del consiglio Tonino Scalzo all’assessore al Bilancio, Enzo Ciconte, fino al presidente della provincia Enzo Bruno, tutti a sostegno di Giulio Moraca, candidato sindaco della lista Pd-Oltre. Un cantante dal vivo a intonare l’inno elettorale, quel Grande amore trionfatore del festival di Sanremo già riadattato in “Soverato my love” sui manifesti della squadra messa in campo dal Pd insieme al raggruppamento civico Oltre. Compostezza, sorrisi, la moderazione della giornalista Rossella Galati a cadenzare gli interventi, lido S. Domenico pieno nonostante il vento, un occhio al buffet in preparazione: un clima di rassicurazione, ispirato forse da quel Per Peppe e Peppe mi tegnu a Peppi meu, antico detto dialettale soveratano che Salvatore Riccio ha riportato nel suo fac-simile elettorale. Altro leit motiv della serata, il ringraziamento unanime, sia dei big che di Moraca e candidati, a Pino Pipicelli seduto in prima fila, candidato in pectore del Pd sacrificato alla fine in nome di alleanze più ampie.
IL SOSTEGNO DEI VERTICI REGIONALI. “Noi siamo a Soverato in rappresentanza di tutti i livelli del Partito democratico con un obiettivo: dare a questa straordinaria città la possibilità di entrare nella filiera del buongoverno che stiamo portando avanti in Regione”, ha dichiarato Scalzo. Una filiera illustrata da Ciconte, che ha ventilato progetti concreti che riescano a creare sviluppo, e che “per Soverato devono coincidere con i settori turismo e ambiente”. Tutto questo all’interno di un innalzamento della qualità e quantità dei servizi pubblici, a partire da uno dei più fondamentali: la sanità. “Nella modifica che abbiamo apportato alla rete ospedaliera regionale Soverato è deputata a dare di nuovo servizi di eccellenza a tutto il territorio”, ha annunciato Ciconte. Assicurazioni riprese da Bruno che ha parlato di Soverato come della città che “rappresenta il turismo in Calabria”, oltre che di “un ospedale che in termini di emergenza-urgenza darà risposte a un’area vasta che supera il comprensorio”. Bruno ha rimarcato che “il Partito democratico sta qui, in questo progetto nel quale ci riconosciamo e in cui il segretario Ciccio Severino è la massima espressione del Pd”, aggiungendo che la città ha ora bisogno di serietà e stabilità “perché non può permettersi di essere commissariata ancora”.
IL PROGRAMMA DI MORACA. “Noi non siamo figli di nessuno, non cambiamo la nostra candidatura in corsa dopo aver ricevuto una telefonata all’ultimo minuto, siamo un giusto mix di giovani alle prime armi e competenze più rodate, per dare alla città chiarezza, trasparenza e legalità”, ha detto Moraca, annunciando a breve una tavola rotonda con le associazioni e le forze civiche. Moraca ha quindi elencato i cavalli di battaglia: oltre al porto turistico e al potenziamento dell’ospedale con elisoccorso, anche il commercio e il turismo che vanno aiutati a partire da eventi di richiamo regionale e nazionale, inseriti in un “sistema Soverato” che passa anche per decoro urbano, piano colore, servizi più efficienti. Un sistema che includerà il rilancio del borgo e la ripresa della scuola “dove io stesso ho studiato, ma che non dovrebbe essere strumento di propaganda”. Il candidato sindaco ha raccontato di essersi candidato per amore della sua città, ma anche per “la rabbia di vederla ridotta così”, tornando a puntare sulla “coerenza interna” della sua squadra contrapposta a “chi si mette insieme con persone con le quali non si è condiviso nulla e che hanno fatto cadere l’amministrazione comunale”.
I CANDIDATI. Sei donne e sei uomini, toni emozionati ma determinati per le giovani Selena Lorenzo, Elsa Sgro e Maria Misia Romeo, accenti energici per Rita Staiano, Katya Urzino e Giusy Altamura, parole di ringraziamento ed entusiasmo da parte di Francesco Severino, Angelo Cavallaro, Massimo Barbuto, Antonio Rattà e Vittorio Sica. Ultimo a parlare un accesissimo Salvatore Riccio. “Non ci volevano ma noi siamo qua con la nostra credibilità, di là non c’è rinnovamento, ma solo consolidamento di posizioni conquistate da genitori e zii – ha tuonato Riccio – che non hanno più il coraggio di candidarsi”.
Teresa Pittelli