E in serata con Tascedda vede la Ferro e Taverniti, incassando il sostegno di Forza Italia
Entusiasmo, parola d’ordine “cambiare”, grandi applausi quando si sbeffeggia l’avversario per l’italiano sgrammaticato, le ingombranti presenze satrianesi, le vanterie di contiguità politica con il governo provinciale e regionale. L’Ernesto comunale ieri è tornato a ricevere l’ovazione del suo popolo, amici, simpatizzanti, determinante presenza di giovani che già esultano in rete con foto e like della presentazione elettorale di ieri al Miramare. Ma non è tutto: a fine serata Alecci è stato avvistato al Rock’n’Rolla seduto al tavolo con Wanda Ferro, vice-coordinatrice regionale di Forza Italia, Leonardo Taverniti, già sindaco di Soverato, il giovane azzurrino Andrea Maellare e il candidato “acchiappato” in extremis, il direttore di banca Francesco Tascedda. Un rendez-vous per fare una chiacchierata con il candidato da sostenere? Nessuno dei presenti, da Ferro ad Alecci, lo ha negato. E del resto Alecci nella sua trionfante presentazione ha ringraziato per la presenza Taverniti, così come, dall’altro lato della barricata, il consigliere regionale Arturo Bova, vicino a Francesco Rotondo, candidato in “CambiaMenti”. Il mix di destra-centro-sinistra si va componendo quindi non solo nella lista avversaria, ma anche nei “CambiaMenti”, sostenuti da colori che spaziano da Forza Italia agli ex pedalatori, presenti ieri tra gli altri con Gianni Calabretta e Adriana Lerro.
I CANDIDATI. A questa area sono idealmente ascrivibili i due candidati Sara Fazzari e Luca Mosca, presentati da Alecci l’una come persona che vive nella solidarietà e nel sociale, anche per lavoro, disponibile e sorridente con tutti, l’altro come “il filosofo di sinistra” della squadra, che con il suo lavoro di libraio potrà contribuire alla svolta culturale della città. Disponibilità e bontà sono le doti con le quali è stata presentata anche Rosalia Pezzaniti, già assessore alle politiche sociali “che continuerà a fare bene”, mentre è una new entry Daniela Prunestì, studi in giurisprudenza e grinta da “tosta”. Con Silvia Vono, ex assessore all’ambiente, Alecci si è concesso alcuni duetti, tra i quali la rivendicazione del risparmio energetico per 450 mila euro all’anno ottenuto insieme, con la collaborazione dei giovani tecnici Anna Ranieri e Sigfrido Sirianni, chiamato sul palco a testimoniare. Vono ha voluto ribattere alle accuse di incoerenza per aver condotto il tavolo programmatico del Pd ed essersi ritrovata candidata in Cambiamenti: “Mi avevano proposto di fare il sindaco del Pd durante una cena alla taverna del Bizzarro ma sono io che ho tentennato, perché non mi convinceva il fatto di dover rispondere a padri e padroni”, ha puntualizzato Vono, negando anche l’avvicinamento a Oltre prima di approdare in lista Alecci. Emanuele Amoruso, che Alecci chiama scherzosamente “Andreotti”, si ritrova in squadra con entusiasmo e considera chiusa la “lite” davanti al Tar con la ex maggioranza Alecci, della quale erano stati promotori lui e il suo ex compagno di militanza nell’Udc, Francesco Manti, presente in sala. “Puntiamo su Christian Castanò, economista trentenne, per le sue competenze e per la sua giovane età”, ha sottolineato Alecci, mentre con Pietro Matacera, presentato tra gli applausi, ha regalato al pubblico il siparietto dei “nemici secondo la gente” e invece “compagni di una squadra che durerà a lungo, perché stavolta è quella giusta”. Di Francesco Matozzo, figlio del più noto Totò patron della Volley Soverato e del laboratorio analisi, ha cantato ancora lodi di “disponibilità e sensibilità”, mentre di professionisti come Tascedda e Daniele Vacca, architetto, ha sottolineato le competenze che devono mettere a disposizione per la città. Il “capitolo Francesco Rotondo”, fuoriuscito all’ultimo istante dal tavolo democratico del Pd, è stato affrontato da Alecci a muso duro: “Francesco è stato preso in giro come tutto il Partito democratico perché lui era convinto che il loro candidato sindaco fosse Pipicelli” ha puntualizzato Alecci, aggiungendo che “dall’altra parte il candidato del Pd è uno solo e neanche di Soverato”.
IL MESSAGGIO ELETTORALE. E uno dei leit motiv della campagna elettorale di Alecci è proprio questo: “Con me Soverato, dall’altra parte gli apparati”, ha ribadito, calcando sul concetto della “libertà della sua squadra di agire per il bene della città” contrapposta “a coloro che seguiranno logiche legate a dinamiche di partito regionali e provinciali”. In proposito, ecco l’altra “botta” agli avversari: “Il presidente Oliverio è persona perbene che non si limita a discorsi amicali o di partito ma ha stima anche per noi”, ha assicurato. Tra i punti in programma, continuare con i risparmi dei soldi comunali (e qui ha citato la questione depuratore per la quale i Comuni limitrofi devono a Soverato centinaia di migliaia di euro, 300 mila solo Satriano); una task force per intercettare fondi europei; la raccolta differenziata porta a porta e il decoro urbano; la riattivazione della navetta per Soverato superiore e Turrati nel giro di un mese; la riapertura della scuola di via Cardillo per il prossimo anno scolastico, il ritorno dei ragazzi di Soverato allo sport, grazie a strutture e spazi cittadini adeguati. Un programma che sarà dettagliato negli incontri delle prossime due settimane, quelle che restano per scoprire se queste idee, insieme a ricambio anagrafico, grinta e promesse di indipendenza, basteranno al golden boy soveratese per riconquistare la poltrona perduta sette mesi fa.
Teresa Pittelli