Dagli organi di informazione e dai siti web locali apprendiamo che Lei, On.le Massimo D’Alema, sarà presente, lunedì 11 maggio, nel pomeriggio, a Soverato, e sosterà presso il cosiddetto “auditorium democratico “, in via Amirante, ieri sede ufficiale del Pd, il suo partito fino a prova del contraria, oggi di un più generico “Progetto democratico “. Lei sa bene che a Soverato il 31 maggio si vota per il rinnovo dell’amministrazione comunale (tra l’altro sottoposta a ben due commissariamenti nell’arco di due soli anni e per scioglimenti anticipati) e ufficialmente Lei scenderebbe in campo – almeno così è stato comunicato – per dare visibilità e forza ad una delle tre liste in competizione: quella con candidato a sindaco Giulio Moraca. E allora vorremmo sommessamente informarLa che in quello schieramento – che nelle intenzioni sarebbe dovuto essere l’espressione più ampia di un centro sinistra allargato e rinnovato, da affidare a un candidato sindaco, di chiara e netta espressione Pd – l’unico candidato di riferimento del Pd è il segretario del circolo cittadino.
L’aspirante sindaco e i candidati consiglieri più “ titolati “ non hanno niente a che vedere con la storia e la tradizione del Pd e provengono, al contrario, da esperienze in assoluta antitesi con le vicende ed i valori del Pd. Vi è addirittura tra loro una “porta bandiera” dell’estrema destra, già responsabile cittadina di Fratelli d’Italia! Che ci azzeccano costoro con il Pd qualcuno dovrà pur spiegarlo alle cittadine e ai cittadini di Soverato? E qualcuno avrebbe dovuto spiegarlo pure a Lei, in modo da darLe un quadro specchiato e trasparente della situazione politica cittadina. E chi l’ha invitata a Soverato avrebbe dovuto metterLa al corrente della genesi della lista “Progetto Democratico”, frutto di un accordo trasversale tra un settore assolutamente minoritario del Pd e pezzi di quell’area moderato-reazionaria che tanti danni ha arrecato a Soverato, trasformandola da perla dello ionio in luogo di vergognoso degrado sociale, politico e morale, strozzata dai debiti (decine di milioni) colpevolmente accumulati proprio da chi ora vorrebbe “salvarla” e con il fantasma del dissesto che si agita su cittadine/i ormai vessati dalle tasse e che nessuno riesce a soffocare.
Onorevole Massimo D’Alema, chi l’ha strattonata dalla giacchetta per farLa venire fin qui avrebbe dovuto, ancora, fornirLe i dettagli di quella frattura interna che a giochi quasi fatti e con il candidato a sindaco indicato e di fatto già in campagna elettorale ( il dott. Pino Pipicelli, dirigente del Pd ), ha “rivoltato” le carte in tavola, rendendo il Pd marginale e invisibile, consegnando il simbolo nelle mani di soggetti con interessi indecifrabili, coalizzati sotto l’egida di una sigla (“Otre”) inventata dalla sera alla mattina con l’obiettivo di (riprendersi) il Comune anche in vista dei futuri, milionari, progetti e programmi d’investimento. Avrebbero anche dovuto dirLe, onorevole D’Alema, e poiché non lo hanno fatto ci pensiamo noi, che proprio sugli sviluppi del “caso” appena descrittoLe, autorevoli dirigenti del Pd (tra cui un ex vice segretario, un assessore della precedente giunta a guida Pd e anche componente attivo del “tavolo democratico”) e numerosi iscritti (compresi forse alcuni dell’elenco dei 100 mila in fuga dal Pd da Lei richiamati in recentissime sue dichiarazioni?) e simpatizzanti del Pd sono confluiti e sostengono altra lista, sicuramente più in sintonia con i loro ideali, e che esprime quale candidato a sindaco ancora una volta il già sindaco (del Pd) Ernesto Alecci.
Certissimi che Lei farà tesoro della presente, La ringraziamo per il breve soggiorno nella nostra città e cordialmente La salutiamo
*Un gruppo di iscritti e simpatizzanti del Pd