Elezioni, Euforia rompe il silenzio: “Logiche non rispettose della dignità del cittadino”.

Sabato 2 maggio alle 12.30 il nostro primo pensiero è andato ai 1039 votanti, uomini e donne di Soverato che, nel maggio dello scorso anno,hanno preferito il nostro approccio al fiume di parole che scorreva e scorrerà impetuoso fra le vie di Soverato avvelenando anche questa campagna elettorale. Vogliamo comunicare a tutti che la nostra assenza non significa allontanamento dall’impegno sociale e politico per la città. Il mondo euforico dimostra quotidianamente di essere animato da una vivace volontà politica e crede ancora nel genuino impegno di risorse nostrane per il risveglio della propria città.

Dopo aver ascoltato il consiglio di tutti coloro che ci etichettavano come quelli “chiusi in uno splendido isolamento” ci siamo aperti a tutte le forze politiche attive da tempo sul territorio. Abbiamo creduto in un nuovo progetto di respiro comune e nel valore aggiunto di un cammino onestamente condiviso ma poi abbiamo scelto …e non ci siamo fatti scegliere! La scelta è stata quella di non omologarci a dinamiche e logiche poco rispettose della dignità di ogni cittadino. Grazie al consiglio di tutti voi abbiamo potuto rafforzare il senso e lo spirito

euforico proprio perché abbiamo constatato l’esistenza di un sistema che prevede accanto ai nomi dei diversi candidati solo caselle vuote da riempire con numeri e non con idee.

Un insieme di tatticismi e incontri notturni finalizzato a ribaltare giorno dopo giorno e ora dopo ora ciò che durante il giorno si è concordato con l’interlocutore più leale e pericolosamente “sano”. Non si può affrontare una campagna elettorale solo con lo spirito di abbattere il nemico.Per questo non chiediamo scusa per la nostra assenza ma continuiamo a combattere ambienti e meccanismi che fanno di Soverato una città attualmente blindata. Con la consapevolezza che le vere rivoluzioni si costruiscono nel tempo, a gran voce,vi chiediamo il supporto nelle prossime iniziative che cercheranno di attrarre forze e menti giovani desiderose di”P”olitica, quella capace di partire dal basso per anteporre i programmi e la progettualità ai numeri, il bene collettivo all’interesse del singolo”.