Soverato, elezioni. L’invettiva di Moraca: i miei avversari? “Cambia-Niente” tra personalismi e antipolitica

Giulio MoracaChe Soverato abbia bisogno di normalità, è un fatto che diamo per scontato. Che Soverato abbia bisogno di chiarezza e linearità amministrativa, è altrettanto evidente. Ciò che a Soverato non serve è una filosofia bambinesca della politica, la teoria dell’auto-celebrazione, il pensiero debole di chi afferma se stesso semplicemente elevandosi sugli altri.
E sì, perché il meccanismo per cui “io” sono migliore perché “tutti” sono peggiori di me, è da sempre il metodo preferito da chi, probabilmente, con “tutti” non riesce a dialogare, ritenendo il proprio “io” misticamente predestinato a chissà quali formidabili imprese. Il fatto è, purtroppo, che di predestinati son piene le fosse. E che il cambiamento vero dovrebbe risiedere nella capacità di ascoltare e aggregare una comunità, quale la nostra, da troppi anni attraversata da conati personalistici, afflitta da visioni individuali che pretendono aprioristicamente di imporsi sul collettivo, sul così detto bene comune. Leggiamo di proclamati allontanamenti di alcuni dalle logiche stantie della politica, di rifiuti della concezione politica sinora adottata … Non si tratterà di quelle logiche e di quelle concezioni che solo qualche mese fa apparivano utili alla realizzazione di traguardi personali? E quale sarà stato il motivo che oggi spinge formidabili intellettuali di quartiere a comporre il de profundis di tutto ciò che non sia omologabile a Cambia – Menti?
Ma, soprattutto, chi è che in Cambia – Menti è omologabile al comunicato a firma del candidato sindaco? Non ci pare di cogliere presenze che per storie personali o di gruppo possano incarnare questa idea di “nuova svolta” rispetto al mondo intero….
Insomma, tanto rumore per nulla: l’impegno pubblico non può prescindere dalla relazione con i sistemi culturali e politici esistenti, certo su di un piano anche fortemente critico e dialettico, ma in una logica interna al sistema, che è poi il senso profondo del confronto democratico. Porsi fuori da un simile rapporto significa accarezzare esperienze più da capopopolo che da rappresentante istituzionale di una comunità. Specie nel momento in cui lo sbandierato allontanamento dalla politica è, indubbiamente, l’effetto della decisa presa di distanza che la politica, le associazioni e i singoli hanno dimostrato e dimostrano rispetto al progetto Cambia – Menti.
E quindi, signori, qui occorre definire il problema, affermando che dalla parte avversaria, in realtà, non Cambia – Niente rispetto al desolante quadro personalistico e antipolitico degli ultimi anni: si prospettano, al contrario, evidentissime quelle medesime limitazioni “culturali” che hanno sfasciato la nostra amministrazione locale. Promettiamo il nostro totale e silenzioso impegno per restituire a Soverato serenità amministrativa e visione allargata dei problemi e delle soluzioni.

Giulio Moraca

 

By Teresa

Giornalista, ora anche blogger, vive nei dintorni di Soverato con il marito Orlando e i due figli Viola e Luigi. Cerca di scrivere quello che di bello e di brutto succede nella sua terra, e conservare obiettività e serenità anche quando il contesto non aiuta.

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