Fallita la prima prova di “inciucio”. E il partito di Renzi torna a bacchettare Alecci&co
Già saltata la prima prova di dialogo che aveva fatto pensare, nell’arco dello scorso weekend, a un possibile cartello elettorale tra il Pd e il movimento Cambiamenti. La possibilità di un’intesa spuntata fuori all’improvviso tra sabato e domenica aveva lasciato stupiti quanti avevano ascoltato nei mesi scorsi gli strali di Francesco Severino e Michele Drosi, rispettivamente numero uno del circolo cittadino e vicario provinciale del partito, nei confronti dell’ex sindaco Ernesto Alecci, “reo” di avere la tessera del Pd in tasca ma di aver contribuito a fondare un movimento con ambizioni elettorali autonome, Cambiamenti appunto, riproponendo la sua candidatura a sindaco. E avevano lasciato stupiti, d’altro canto, quanti avevano ascoltato le numerose rivendicazioni di discontinuità e rinnovamento da parte del movimento. Ecco perché le reciproche aperture a mezzo stampa, condite del resto da rumors ben circostanziati su “accordi” presi a cena in quel di Gagliato, avevano fatto trasecolare i più ingenui. Della serie: Alecci da “degenerazione della politica”, come era stato definito da Drosi, a candidato sindaco sostenuto dal Pd. Magari con concessioni al partito e alle sue componenti istituzionali, da parte di Cambiamenti, per quanto riguarda la composizione delle liste.
Ma passano quarant’otto ore, neanche il tempo di inghiottire l’inatteso boccone, e va in onda un nuovo colpo di scena in questa fiction elettorale che sta già diventando stucchevole e imbarazzante per molti. Fermi restando “l’apertura e il confronto con tutti i soggetti politici e le associazioni che hanno a cuore la città – spiega una nota del circolo diffusa ieri mattina – il Pd non può fare a meno di denunciare i metodi e gli atteggiamenti di ben individuati settori che al solito si distinguono per infantilismo, inaffidabilità e la convinzione del tutto fuori luogo di autosufficienza, che questa volta li condannerà a una cocente sconfitta”. Ecco qui. Cos’è successo? La versione ufficiale è che fatale sia stata l’interlocuzione telefonica di lunedì sera. Cambiamenti sarebbe infatti fermo sulla sua piattaforma che prevede Alecci sindaco e criteri per comporre le liste che escludano figure istituzionali o molto coinvolte nelle amministrazioni degli anni scorsi. Il Pd non avrebbe gradito, dal canto suo, buona parte di questi veti.
Insomma, sia che degli accordi fossero davvero stati presi da qualcuno facendo i conti senza l’oste, vale a dire senza consultare tutto il gruppo, sia che, come da versione ufficiale di entrambi, non ci fosse alcun tentativo di inciucio ma solo un dialogo per mettere insieme persone ed energie, in ogni caso ora è di nuovo palla al centro. Con Cambiamenti che continuerà sulla sua linea autonomista di “rinnovamento”, posto che il gruppo continui a essere unito e fermo restando il dialogo sempre aperto con tutti. Mentre il Pd proseguirà con le interlocuzioni al tavolo democratico. Magari spingendosi “oltre” le strade già battute. In tutto questo, si è sempre più ansiosi di ascoltare e discutere con i futuri amministratori di idee e soluzioni pensate per rilanciare la città.
Teresa Pittelli