Intenso dibattito tra i ragazzi per il libro presentato martedì a Soverato da Libreria Incontro e Biblioteca delle Donne
L’emancipazione delle donne, sociale, economica, ma anche sessuale e affettiva, a partire da un detonatore terribile come la grande guerra del ’15-18. Un argomento vivo e molto sentito, dal momento che il percorso è tutt’altro che compiuto, quello dibattuto martedì scorso al liceo scientifico “Guarasci” di Soverato e promosso da Biblioteca delle donne e Libreria Incontro Soverato, che hanno presentato il volume Donne nella grande guerra.
Edito da Il Mulino, autrici un gruppo di scrittrici e giornaliste di Controparola (la rivista fondata da Dacia Maraini), il libro è stato discusso alla presenza di due delle autrici, Maria Serena Palieri e Francesca Sancin, con interventi di introduzione e commento di Vincenzo Gallelli, dirigente scolastico, Lilly Rosso, presidente della Biblioteca delle donne e Valeria Riccio (libreria Incontro). Nel corso della conferenza è stato proiettato il video Aspetti della partecipazione calabrese alla grande guerra. I bambini di Soverato a cura della IV F del liceo Guarasci. Un video che ha ricevuto il riconoscimento del ministero e che tanto Palieri quanto Sancin hanno apprezzato per gli aspetti meno noti della grande storia messi in luce dai ragazzi.
Entrambe nei loro interventi hanno raccontato il filo conduttore del libro, con la presa di coscienza delle donne nel primo decennio del ‘900 del proprio ruolo nella società. Prima il lavoro in fabbrica, al quale si risolsero in massa mentre i mariti erano al fronte, poi il progressivo sviluppo della solidarietà di classe, quindi la partecipazione alle proteste delle leghe operaie per le condizioni di vita sempre più difficili. “L’affermazione di nuovo modelli socio-culturali rispetto agli schemi del passato che confinavano nel ruolo di moglie-madre l’identità femmibile – ha spiegato Palieri – è stata portata avanti dagli ambienti intellettuali, come le avanguardie futuriste, ma ha risentito anche l’influenza delle lotte operaie e del movimento delle suffraggette inglesi che avevano conquistato il diritto al voto”. Il dopoguerra, poi, registrò “un terremoto nell’organizzazione familiare, strattonata da un’ emancipazione femminile non solo sociale ed economica ma anche sentimentale e sessuale”, ha osservato Palieri. “Questo libro vuol tirare fuori il lato in ombra della storia, dare voce a coloro che in quel periodo hanno preso il Paese sulle spalle ma poi sono state rimosse dai libri di storia”, ha sottolineato Sancin, ricordando che la storia delle donne è “un cammino carsico”, simboleggiata dall’immagine delle portatrici che rifornivano le prime linee, camminando in salita e in discesa con enormi sacchi sulle spalle ma al tempo stesso facendo la calza con le mani libere.
Una metafora potente della capacità femminile di essere “con i piedi in prima linea e con le mani a casa”. Katya Paolicelli, Teresa Lagani, Claudia Gualtieri e Viviana Vono, studentesse del liceo di scienze umane Maria Ausiliatrice e del liceo classico salesiano, hanno letto alcune grandi pagine dedicate a donne che hanno lasciato il segno con la propria storia di emancipazione. Intenso il dibatto che è seguito, al quale hanno partecipato anche gli studenti dell’Itc Calabretta.
Teresa Pittelli