Soverato, Comune: presunte irregolarità su un fabbricato della dirigente

Salvatore Mottola di Amato
Il commissario del Comune, Salvatore Mottola Di Amato, investito della questione da un rapporto consegnato nei giorni scorsi dai carabinieri e dalla polizia municipale

L’architetto a capo dell’ufficio tecnico nel mirino dei controlli dei carabinieri e della polizia municipale. Ma lei replica: “Tutto legittimo”.

Informativa dei carabinieri e dei vigili urbani al commissario del Comune di Soverato, Salvatore Mottola Di Amato, e alla procura della Repubblica su presunte irregolarità relative a un fabbricato in costruzione di proprietà della responsabile dell’ufficio tecnico dell’ente. Il documento redatto dal comando della stazione dei carabinieri di Soverato e dalla polizia municipale ha ad oggetto un’ispezione effettuata il 5 marzo scorso su un cantiere edilizio in località Mangiafico a Soverato Superiore, dove è in ristrutturazione un fabbricato di proprietà di Vincenza Chiaravalloti, architetto e dirigente del settore gestione e pianificazione territorio del Comune. I lavori in corso attengono a una struttura in cemento armato su due livelli, riferisce la relazione delle forze dell’ordine, che ricade in zona agricola ma, la cui destinazione d’uso si sta provvedendo a variare da agricola a residenziale. Secondo il verbale l’architetto, insieme al marito che è progettista e direttore dei lavori, ha esibito tutta la relativa documentazione a partire dalla scia inoltrata all’ufficio tecnico il 5 aprile 2013.

Una serie di irregolarità che sarebbero state riscontrate, però, insieme al richiamo alla mancata astensione da parte del dipendente pubblico da decisioni o attività che coinvolgono interessi propri, tanto più nel ruolo di dirigente dell’ufficio preposto, hanno portato le forze dell’ordine a interessare della questione la procura di Catanzaro e il commissario Mottola Di Amato. Secondo l’interessata, raggiunta per telefono, la pratica è pienamente legittima. “Io ho tutti i diritti di costruire il fabbricato, presentando una scia come prevedono le norme vigenti, tanto più che non ho istruito alcuna pratica a mio nome perché non c’era da rilasciare alcun permesso” è la replica di Chiaravalloti, che tiene a precisare “di avere agito per sé come avrebbe fatto per qualunque cittadino”. Spetta ora agli organi preposti valutare la questione dal punto di vista della legittimità e dell’opportunità.

 

By Teresa

Giornalista, ora anche blogger, vive nei dintorni di Soverato con il marito Orlando e i due figli Viola e Luigi. Cerca di scrivere quello che di bello e di brutto succede nella sua terra, e conservare obiettività e serenità anche quando il contesto non aiuta.

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