Stasera “L’aria del continente” in teatro dopo trent’anni dalla storica versione di Mimmo La Rosa. Rombolà punta invece oggi e domani sulla grande attrice intervistata da Pino Strabioli.
Imperdibile weekend di teatro, cultura e intrattenimento a Soverato, tra il Comunale e il teatro del Grillo. Stasera al Comunale alle 21 Franco Cervadoro e il quartiere Corvo portano infatti in scena “L’aria del continente”, a trent’anni dalla prima che fu rappresentata in occasione dell’apertura del teatro dell’istituto salesiano nel 1985 per la regia di Mimmo La Rosa. Una commedia brillante in tre atti, capolavoro della drammaturgia siciliana scritto da Nino Martoglio su ispirazione dell’amico Luigi Pirandello, piena di colori, ingegno comico e trovate divertenti, sarà diretta da Ciro Esposito nell’edizione soveratese. “Un omaggio a generazioni di attori della nostra città tirati su dal grande Mimmo La Rosa”, spiega Cervadoro, orgoglioso del traguardo raggiunto di portare a teatro la commedia insieme al quartiere Corvo, l’associazione presieduta da Vittoria Principe che ha provveduto all’organizzazione, ai costumi e alla scenografia. Toccherà al funambolico Cervadoro impersonare don Cola Duscio, il ricco possidente che va a Roma per qualche mese per tornare poi al paesello siciliano pieno di boria per il nuovo stile mondano che ora sfoggia, e pieno di disprezzo per le vecchie usanze dei suoi concittadini. Tra gli attori del 1985 saranno sul palco anche Ivan Gallucci e Rosetta Gesini, oltre allo stesso Cervadoro. Una parte degli incassi sarà donata all’Afadi, l’associazione famiglie disabili che con tanti sforzi porta avanti la sua opera di volontariato in città.
Ma oggi e domani saranno le serate dedicate dal teatro del Grillo di Claudio Rombolà all’immensa Franca Valeri, icona del cinema e del teatro italiani, che sarà in scena oggi alle 20.45 e domani alle 17 con “Essere Franca”. Franca Valeri racconterà a Pino Strabioli, poliedrico conduttore tv-giornalista, attore e regista, quasi un secolo di storia italiana intrecciata alla sua storia di attrice teatrale e televisiva. Milanese, dopo le persecuzioni nazifasciste vissute sulla sua pelle perché ebrea da parte di padre, alle quali scampò sotto falsa identità, Franca Valeri nel primo dopoguerra iniziò a calcare le scene, per diventare via via sempre più celebre con l’invenzione di indimenticabili ritratti femminili che descrivono con sagacia e ironia manie e vezzi della borghesia milanese (Cesira la manicure e la signorina Snob), della casalinga italiana media (la sora Cecioni), della. “Madre Egoista” o della “Diva intervistata”. Maschere che Franca (vero cognome Norsa) si era divertita a inventare fin dall’adolescenza, per divertire amici e parenti. Il cinema già negli anni ’50 si accorse del talento frizzante e del genio comico della Valeri, tanto da dedicarle ruoli “su misura” pensati per lei da registi del calibro di Risi, Fellini, Lattuada, Salce e Caprioli, fino all’enorme popolarità ottenuta grazie a programmi tv che hanno fatto la storia come Studio Uno, Sabato Sera, A modo mio, Studio ’80, Cipria. Franca Valeri si racconterà a Strabioli in un’intensa conversazione teatrale. Un grandissimo appuntamento offerto ancora una volta dall’impegno culturale “militante” della direzione artistica del Grillo.
Teresa Pittelli