Chiesto un incontro pubblico al commissario Mottola per martedì. Obiettivo: convincere il Comune a cambiare idea sui materiali e l’impatto dell’opera
Dopo un po’ di battage sui social e sui giornali alcuni cittadini attivi e ambientalisti, critici e preoccupati dal sorgere di piloni in cemento armato intorno al campo “Ippica”, proprio in mezzo alla pineta marina di Soverato, hanno deciso di fare un salto di qualità e organizzarsi in vista della protesta costruttiva che intendono portare avanti. E’ nato così ieri il comitato spontaneo Tutelambiente in rappresentanza di cittadini e attivisti che vogliono andare a fondo sulla vicenda e interloquire con il Comune e i progettisti finché si è in tempo per fermare un intervento che, se realizzato con queste modalità, secondo qualcuno avrebbe un impatto devastante dal punto di vista paesaggistico e ambientale.
Ieri attivisti ambientali e militanti politici di centrosinistra come Francesco Rotondo, Giuditta Ferlito, Roberto Nisticò e Selena Lorenzo (quest’ultima commissaria cittadina Udc) si sono dati appuntamento davanti al Comune e sono poi riusciti a ottenere un incontro informale con Vincenza Chiaravalloti, responsabile dell’ufficio tecnico dell’ente. Quest’ultima si è mostrata disponibile a rispondere alle domande del gruppo, spiegando l’iter del progetto, finanziato nel 2012 con fondi europei dalla Regione Calabria nell’ambito dei progetti integrati di sviluppo, e passato finora indenne dalla trafila dei vari permessi e via libera paesaggistici e ambientali. “L’unico no che ci è arrivato è stato da parte della soprintendenza in merito a un ipotizzato taglio di alberi, ragione per la quale recentemente abbiamo dovuto apportare una modifica e spostare gli spogliatoi di alcuni metri rispetto alla previsione iniziale”, ha spiegato Chiaravalloti, assicurando che “l’intervento non comporterà il taglio di alcun albero della pineta”.
Ma è proprio l’ubicazione di questi futuri spogliatoi, di forte impatto per il paesaggio e la vista, oltre che i materiali usati, a destare le maggiori perplessità del comitato. Chiaravalloti ha anche sottolineato che i lavori e l’intera procedura dovranno obbligatoriamente terminare entro il prossimo giugno, data fissata dal crono-programma regionale. Il comitato spera però di poter trovare nei prossimi giorni una mediazione con il commissario, Salvatore Mottola di Amato, e con la progettista, Teresa Gualtieri, per rendere più sostenibile l’impatto dell’opera. “Ormai sono di largo uso materiali eco-sostenibili come la canapa, che è anche meno costosa del legno dal punto di vista della manutenzione”, spiega Rotondo. “Se il Comune accettasse di fermarsi un attimo a riflettere potremmo trovare soluzioni più rispettose del contesto marino e di verde pubblico nel quale l’intervento è stato inserito”, insiste Rotondo. Giorni fa aveva preso posizione contro il cemento armato anche l’ex sindaco Gianni Calabretta, che ha chiesto di visionare il progetto. Una domanda protocollata anche dal nuovo comitato, che ha chiesto ufficialmente un incontro pubblico al commissario Mottola, incontro che dovrebbe avere luogo martedì prossimo.
Teresa Pittelli