Purtroppo i timori anticipati su queste pagine sono stati confermati nella giornata di martedì scorso: il servizio nel reparto di pediatria dell’ospedale di Soverato è stato sospeso nelle ore notturne, dalle 20 alle 8. Un brutto colpo per le famiglie con bambini e ragazzi di un territorio vasto, che rappresenta un bacino di utenza di oltre 50 mila persone. E vista la gravità della situazione, il personale del reparto ha reso pubblica una nota che descrive “la grande preoccupazione con la quale il personale di Pediatria e Centro regionale Fibrosi Cistica dell’ospedale di Soverato sta vivendo la sospensione del servizio di guardia attiva pediatrica notturna per il pronto soccorso e per l’osservazione breve pediatrica”.
E se, a quanto si apprende in reparto, già nelle scorse notti si sono manifestati disagi per le famiglie alle prese con l’amara sorpresa di arrivare in pronto soccorso e non trovare più il pediatra, il personale ospedaliero sottolinea appunto che “dal 1° maggio un bambino che arriva di notte al ps di Soverato non trova più la consulenza pediatrica e sarà dirottato a Catanzaro a Lamezia Terme o Locri (i posti più vicini dove esiste il servizio)”. Non solo. Il ridimensionamento riguarda anche l’assistenza in sala parto, che sarà effettuata solo in reperibilità. “Si pensi a cosa succederà nei mesi estivi, quando Soverato diventa meta di turisti che si troveranno sballottati negli ospedali calabresi, anche molto distanti dalla loro residenza – paventa la nota – e magari accompagnati dall’ambulanza che non sarà disponibile per altri e urgenti servizi”.
Dopo la sospensione dei ricoveri dal 1° settembre 2012, “l’ulteriore riduzione del servizio rischia di essere il preludio alla chiusura completa del servizio di pediatria. Alla carenza di pediatri (ormai solo 4 unità in servizio effettivo) – sottolinea la nota – non si risponde con l’assunzione di personale ma con la riduzione drastica del servizio”. Eppure negli ospedali sede di pronto soccorso “è indispensabile il servizio di pediatria continuo h 24, così come nei presidi dove esiste il punto nascita – ricorda il documento del personale – e le linee guida nazionali sono al riguardo chiarissime: la mancanza del pediatra in servizio è causa dell’aumentato indice di rischio per il parto”.
“Il reparto di pediatria di Soverato per venti anni ha fatto scuola nella nostra regione e con il Centro regionale per la Fibrosi Cistica è sempre stato il fiore all’occhiello della struttura. Il suo progressivo depauperamento, nell’assordante silenzio delle autorità politiche locali, segnala un pericoloso disinteresse per la sanità del territorio e porta con sé il grave rischio della chiusura del presidio di Soverato”, è l’allarme degli operatori sanitari. Nel rivendicare la loro professionalità, riconosciuta fuori e dentro la regione, gli operatori “invitano a una riflessione urgente le autorità sanitarie e politiche locali, i sindaci dei paesi più lontani ma bacino di utenza del reparto (da Stilo a Nardodipace, da Serra San Bruno a Chiaravalle), i pediatri e i medici di famiglia, i medici del 118 e della guardia medica e tutto il personale del presidio di Soverato”. E chiedono anche “l’impegno della nostra dirigenza aziendale sulle prospettive del reparto di pediatria, in modo da assicurare che l’attuale situazione possa rientrare grazie a nuove assunzioni di personale”.
La nota chiede anche certezza “sul futuro del centro regionale Fibrosi Cistica, le cui professionalità sono state mortificate dal paventato trasferimento a Lamezia Terme, a nostro parere non concretizzabile se non si vuole la logica perversa del “vestire un Santo e spogliarne un altro”. Da ieri il personale del reparto di pediatria e Centro regionale Fibrosi Cistica “è in stato di agitazione a difesa del servizio, della sua qualità professionale, della sanità del territorio e della salute dei bambini e malati di Fibrosi Cistica ai quali ha dedicato e vuole continuare a dedicare la sua opera”.
Teresa Pittelli @teresapittelli