Soverato, vertenza scuola di via Cardillo. Ore concitate alla presenza delle forze dell’ordine, poi la soluzione: bimbi da oggi in via Olimpia

Mottola di Amato a via Olimpia
Il commissario Salvatore Mottola Di Amato ieri mattina a colloquio con i genitori in via Olimpia.

Un’altra giornata di passione per genitori e bambini della scuola di via Cardillo chiusa a gennaio per sospette lesioni, ma con una novità: l’intervento del commissario Salvatore Mottola Di Amato e l’intesa su una soluzione che dovrebbe riportare tutti gli animi alla serenità. Eppure le premesse non sembravano delle migliori, ieri mattina, quando i genitori di metà degli alunni delle elementari si sono presentati in via Olimpia per lasciare lì i bambini, dal momento che ritengono inidonea e insalubre la scuola di via Amirante, almeno nella parte in cui sono stati trasferiti i loro piccoli. Inadeguatezza ora al vaglio dei vigili del fuoco, che lunedì erano stati chiamati insieme ad asl e carabinieri a vagliare la situazione, da considerare in ogni caso grave anche da un punto di vista organizzativo: alcuni bimbi sono stati trovati a fare lezione sui banchi in corridoio, gli stessi sui quali poi consumavano il pranzo.

Mottola in corridoio via Olimpia
Mottola Di Amato mentre ascolta il resoconto di una mamma, affiancato da Enza Chiaravalloti (a sx) e Maria Spanò (a dx).

Esasperati, martedì i genitori hanno portato i loro figli nella centrale scuola di via Olimpia, dove però i ragazzi sono stati accettati solo in via ufficiosa dalla dirigente scolastica, Maria Spanò, e messi tutti in un’unica aula senza banchi. Ieri mattina, invece, genitori e bimbi hanno trovato all’ingresso di via Olimpia i carabinieri della Compagnia di Soverato, allertati dal clima di scontro. “I nostri figli hanno diritto allo studio quanto gli altri, ma allora perché sono segregati in piani meno salubri, nei corridoi, in aule non attrezzate?”, ha commentato una mamma del comitato, mentre nel frattempo montava la protesta e la rabbia tanto da portare in via Olimpia molti militari dell’Arma e uomini della polizia municipale (presenti anche il comandante dell’aliquota radiomobile Labate e il vicecomandante della Stazione Pisani), in attesa di un’interlocuzione con il Comune.

E dopo oltre un mese di proteste, scontri e incomprensioni, finalmente l’apparizione in via Olimpia del commissario Salvatore Mottola Di Amato, affiancato dalla responsabile dell’ufficio tecnico Enza Chiaravalloti, ha fatto il miracolo di trovare una soluzione accettabile per tutti. Certo, ci sono volute oltre tre ore di dialogo serrato con i genitori che gli riversavano addosso problemi e timori, da un lato, e la dirigente Spanò che continuava a evidenziare di non avere competenza nel chiedere un cambio di collocazione dei bambini, dall’altro. A un certo punto, sempre in tema di competenze, sono volate scintille anche tra quest’ultima e la responsabile del settore Chiaravalloti, che ha sottolineato di non essere stata lei a decidere di trasferire i bimbi in via Amirante, dopo la chiusura dell’istituto di via Cardillo.

Mottola Di Amato, accogliendo la proposta dei genitori, dopo una serie di verifiche amministrative e tecniche svolte insieme a Spanò alla presenza di Antonella Foresta, rappresentante dei genitori, alla fine ha optato per per la collocazione dei bimbi in via Olimpia come soluzione più praticabile. Una decisione accolta dalla scuola su richiesta scritta dei genitori, che hanno visitato i locali mensa e li hanno ritenuti salubri e adeguati rispetto alla situazione di via Amirante.

La determinazione di un gruppo di genitori e cittadini, insieme alla ragionevolezza alla quale sono arrivate tutte le parti grazie alla disponibilità e al buon senso di Mottola Di Amato, hanno scritto almeno per il momento un lieto fine su una storia che stava diventando esplosiva. Da oggi i bambini potranno finalmente tornare a studiare in serenità.

Teresa Pittelli
 

By Teresa

Giornalista, ora anche blogger, vive nei dintorni di Soverato con il marito Orlando e i due figli Viola e Luigi. Cerca di scrivere quello che di bello e di brutto succede nella sua terra, e conservare obiettività e serenità anche quando il contesto non aiuta.

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