I genitori denunciano un “trattamenti di serie B” per i loro bambini. Sul grave episodio la dirigente scolastica dice di non avere responsabilità. Undici alunni da ieri in via Olimpia
Piccoli alunni delle elementari a lezione su banchi sistemati alla bell’e meglio in corridoio. Stessa location utilizzata anche per il pranzo. In un ambiente la cui salubrità è stata oggetto di valutazione da parte dei vigili del fuoco e degli ispettori asl, chiamati lunedì scorso da genitori allarmati ed esasperati. Succede a Soverato, città commissariata ben due volte nel giro di due anni. E se nel 2013 era toccato all’asilo nido essere chiuso dalla commissaria Virginia Rizzo nonostante le proteste dei genitori, ora è la scuola primaria al centro di una battaglia che dura da oltre un mese.
Da una parte ci sono i genitori dei bambini di Soverato superiore, borgo collinare a rischio isolamento infrastrutturale e spopolamento, la cui scuola primaria è stata chiusa a metà gennaio con un’ordinanza del Comune per sospette lesioni. Una misura necessaria, secondo l’ente guidato dal commissario Salvatore Mottola Di Amato e dal vicario Luigi Bigagnoli, per svolgere le verifiche di sicurezza. Una vicenda poco chiara, invece, secondo il comitato genitori, che chiede certezze su tempi e modi delle verifiche, riapertura della scuola, agibilità e manutenzione dell’istituto di Soverato Marina dove i figli sono stati intanto spostati. E proprio qui, in questa scuola di via Amirante, lunedì mattina una mamma ha avuto per caso l’amara sorpresa: alcuni bimbi del borgo sistemati in corridoio insieme alla loro maestra. La mamma in questione e altri genitori, nel frattempo sopraggiunti, avrebbero constatato anche altre carenze.
“La manutenzione del piano superiore dove sono stati messi i nostri figli ci preoccupa, dalle infiltrazioni d’acqua alle condizioni dei bagni, così come i pasti consumati in corridoio”, denunciano i genitori, che ieri hanno fatto scattare immediatamente le verifiche. Sul posto carabinieri, vigili del fuoco e ispettori asl. E se i vigili del fuoco hanno interdetto una stanza pesantemente infiltrata d’acqua, riservandosi di dettagliare in una relazione altre eventuali criticità, gli ispettori asl hanno chiesto conto dell’utilizzo del corridoio alla dirigente, Maria Spanò. Sia da questa che dal Comune non sono ancora arrivate scuse o spiegazioni ufficiali per la situazione, mentre a farne le spese, oltre a una maestra che si è sentita male richiedendo l’intervento del 118, sono i bambini che si trovano sballottati da una scuola all’altra. Ieri i genitori li hanno portati nell’istituto di via Olimpia, dove però sono stati accolti solo in via ufficiosa e sistemati tutti in un’unica aula senza banchi. Un’odissea alla quale spetta ora alle istituzioni mettere la parola fine, cercando la collaborazione dei genitori.
Teresa Pittelli