Gratteri come Steve Jobs: “Siate arrabbiati e affamati di cultura”

foto plateaIl pm di Reggio esorta gli studenti del liceo scientifico Guarasci di Soverato

Siate arrabbiati, critici, non aspettatevi niente dagli altri e in particolare dagli adulti. E’ un Nicola Gratteri in stile Steve Jobs quello che ha parlato agli studenti del liceo scientifico in un affollatissima sala del Supercinema di Soverato sabato scorso, nell’incontro organizzato dai ragazzi del Guarasci in occasione dell’assemblea d’istituto. Il procuratore di Reggio Calabria, simbolo della lotta alla ndrangheta, ha parlato agli studenti dell’importanza di “avere fame” di studio e di cultura per essere liberi e non dover dipendere da nessuno, né chiedere favori ad alcuno. E perché no, anche per dare un contributo importante, prezioso, alla società, vincendo magari un concorso pubblico di grande rilievo come quello in magistratura.

“Io quando studiavo giurisprudenza prima, e per il concorso poi, stavo sui libri dodici ore al giorno. Per non cadere nella tentazione di uscire con gli amici rimanevo in pigiama, riempivo il frigo di ogni genere alimentare e non uscivo per quindici, venti giorni di seguito”, ha raccontato Gratteri al suo attento uditorio. “Anche voi dovete concentrarvi sullo studio, sulla curiosità di conoscere per poter arrivare alle vostre verità e criticare il potere che vi propina verità pre-confezionate, che crede di ingannarvi” ha proseguito il pm. “Non voglio vedervi sempre sorridenti e soddisfatti, col telefonino in mano a girare sui social: consegnate il cellulare a vostra mamma e studiate, se no all’università non ce la farete a stare sui libri otto ore al giorno perché sarà troppo tardi”, ha esortato Gratteri. La cultura e la consapevolezza, quindi, come primo atto per la formazione di una coscienza indipendente e difficilmente preda di sistemi di “valori” precostituiti, come quelli mafiosi. “Valori che poi non esistono, sono leggende: la mafia non ha valori, è pronta a uccidere bambini e violentare le donne”, ha chiarito il magistrato.Gratteri

Insieme a lui, a testimoniare la forza della battaglia culturale prima che militare contro la ndrangheta, don Giacomo Panizza, fondatore della comunità Progetto Sud, messo sotto scorta da quando coraggiosamente si è messo contro il potente clan lametino dei Torcasio, al quale apparteneva un bene confiscato e destinato alla sua comunità. Sulla linea della legalità che passa dall’attenzione alla cultura anche Luisa Latella, da poco nuovo prefetto di Catanzaro. Toccante, sul finale, la testimonianza della professoressa Salerno, che ha raccontato di essere stata oggetto di ritorsioni, con la sua macchina data alle fiamme di notte, da parte della famiglia di un ragazzo che reclamava un voto più alto. “Mi sono chiesta: dopo questo riuscirò a essere ancora la stessa insegnante? Dopo sei anni la risposta è sì, sono la stessa e non ho paura”. Soddisfatto dell’iniziativa il dirigente dell’istituto, Vincenzo Gallelli, che si è complimentato con i ragazzi per il tema e i relatori scelti.

Teresa Pittelli

 

By Teresa

Giornalista, ora anche blogger, vive nei dintorni di Soverato con il marito Orlando e i due figli Viola e Luigi. Cerca di scrivere quello che di bello e di brutto succede nella sua terra, e conservare obiettività e serenità anche quando il contesto non aiuta.

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.