Il j’accuse di Selena Lorenzo dopo la delusione elettorale. Sono attese a giorni le dimissioni del presidente regionale.
“Ho perso a Soverato per colpa mia. Me ne assumo la responsabilità ma vado fiera della mia coerenza nell’aver tenuto fede al partito, al contrario di chi ai vertici provinciali e regionali di quel partito è stato assente in campagna elettorale e mi ha lasciata completamente sola”. Selena Lorenzo, la trentenne soveratese fedelissima del big Udc Franco Talarico lasciato fuori dal consiglio regionale, è uscita a sua volta delusissima dalla sfida della prima candidatura che aveva tentato con entusiasmo. Solo 43 i voti nella sua città. Con lo stesso candore con il quale si è lanciata in un’impresa da molti data per persa in partenza, però, oggi vuole fare i nomi di chi secondo lei ha contribuito a polverizzare il partito all’ultima tornata elettorale. “La segreteria provinciale guidata fino a pochi giorni fa da Salvatore Mazzotta è mancata in campagna elettorale, facendo venir meno il supporto organizzativo”, spiega Lorenzo. “Altrettanto posso dire del presidente regionale Francesco Manti”, prosegue la candidata.
“Facile esserci quando si vince e si amministra e poi fuggire quando la situazione si complica”, accusa Lorenzo. E se le dimissioni di Mazzotta sono arrivate mercoledì, sulla scorta di motivazioni attinenti alla non condivisione del percorso elettorale del partito all’interno di Alternativa popolare, probabilmente secondo rumors dell’ultima ora quelle di Manti arriveranno nei prossimi giorni. Un fuggi fuggi che dai vertici regionali a dirigenti ed ex amministratori del territorio ha risparmiato pochi centristi doc. Certo la nuova fase politica non ha aiutato chi ha governato a fianco di Scopelliti per quattro anni. Non crede la Lorenzo che la vicinanza a Talarico, vissuto da molti come uomo simbolo del consiglio regionale appena “bocciato” dagli elettori, abbia danneggiato anche lei? “Io resto vicina a Franco al quale mi lega un’amicizia decennale. Su Soverato secondo me lui ha pagato la defezione degli uomini del partito”, osserva Lorenzo. Che però sulla necessità di tirare una linea sul passato e quindi “cambiare o morire” è d’accordo.
“Nei prossimi giorni ci vedremo con gli esponenti cittadini dell’Ncd per imbastire il tavolo che dovrà portare alla fusione nel partito dei moderati. Il nostro percorso non finisce qui”, annuncia Lorenzo. Un percorso da fare anche in vista delle prossime comunali. Lei sarà in campo? “Non lo so. La sconfitta brucia ancora e va elaborata. Vedremo il da farsi – conclude la giovane scudocrociata – nella certezza che accetteremo di appoggiare solo liste di persone serie, competenti e in grado di governare per cinque anni”.
Teresa Pittelli