Regionali, Soverato: crolla la roccaforte Udc, stravince Oliverio. I commenti dei candidati.

elezioni-regionali1Il candidato più votato è Enzo Ciconte (Pd), seguito da Mimmo Tallini (Fi)

La novità del voto regionale a Soverato e nel comprensorio non è tanto la stra-vittoria di Mario Oliverio, che raccoglie quasi duemila voti di coalizione doppiando la Ferro rimasta a meno di novecento, quanto il crollo epocale di alcune roccaforti. Come l’Udc che ha ottenuto soli 122 voti di lista. Il partito che aveva le sue radici in una lunghissima tradizione democristiana e che qui aveva governato per dodici anni insieme alla destra è al minimo storico. Sono 43 i voti raggranellati dalla ventinovenne commissaria cittadina Selena Lorenzo, mentre il presidente del consiglio regionale uscente, il lametino Franco Talarico, ne ha raccolto giusto qualcuno in più, 56, pur avendo rappresentato in questi anni un punto di riferimento dei notabili uddiccini di Soverato. “Personalmente mi sento sconfitta, ma è la politica a uscire perdente da queste elezioni come dimostra l’astensionismo. Il partito a Soverato ha subito una diaspora vergognosa – commenta Lorenzo – ora è tempo di assorbire la delusione e ripartire”. Lorenzo non fa i nomi, ma allude agli uomini Udc di Soverato e della provincia di Catanzaro, anche tra le file dei dirigenti, che pare abbiano portato acqua al mulino di altre liste, quasi tutti della coalizione vincitrice.

Ncd se la cava un pochino meglio e il catanzarese Baldo Esposito con un gruzzoletto di 123 voti entra in consiglio regionale. Soddisfatti gli esponenti del partito Sonia Munizzi e Salvatore Riccio, che hanno lavorato al risultato. Tonfo per Forza Italia. Certo lo zoccolo duro tiene, con Mimmo Tallini che ottiene 160 voti (sostenuto anche da ex amministratori locali come i fratelli Matacera) e Nazareno Salerno che ne prende 147. I 541 voti totali del partito mostrano però una netta crisi di consenso rispetto alle regionali 2010, quando il Pdl viaggiava sui duemila voti, con l’apporto della lista Scopelliti presidente. Anche aggiungendo i 182 voti di Fdi e i 145 della Casa delle libertà, infatti, il risultato evidenzia il ridimensionamento. Nelle file Fdi buona affermazione di Giovanni Mirarchi con 107 preferenze.

Passando al campo dei vincitori, il Pd vola a 798 voti, raddoppiando i consensi rispetto a cinque anni fa quando si era fermato a 417. Il candidato più votato in assoluto con 239 voti è Enzo Ciconte, presidente dell’ordine dei medici di Catanzaro con molti sponsor nel soveratese. E’ andata bene anche per Fabio Guerriero e Michele Mirabello, rispettivamente con 107 e 103 voti (quest’ultimo, al quale è andato il voto del segretario del Pd locale Ciccio Severino, si guadagna un posto in consiglio). Anche Autonomia e diritti, la lista dell’ex governatore Agazio Loiero, è stata trainata in città da Peppino Ruberto che ha preso 117 voti, appoggiato da Giovanni Matacera e Michele Abruzzo. Si è fatta notare, infine, Flora Sculco, figlia d’arte dell’ex consigliere regionale Enzo, margheritino poi passato con Scopelliti, che ha ottenuto 100 voti con la lista Calabria in rete superando Nando Cosco (82), a sua volta passato da Loiero a Scopelliti e ora con Oliverio. Sculco, presentata a Soverato dall’ex assessore Vittorio Sica, si guadagna un posto a palazzo Campanella. Così come farà parte del consiglio anche Arturo Bova, sindaco di Amaroni che si è presentato con i Democratici progressisti ottenendo quasi 3 mila voti totali (54 a Soverato).

Ha totalizzato 62 voti per sè e 104 per la lista Gianni Speranza, il sindaco di Lamezia sostenuto da Gianni Calabretta e Pasquale Alcaro. Un risultato per il quale Calabretta si dice “deluso”. Soddisfatto invece, nonostante la “mazzata” a livello regionale, è Mimmo Commisso dell’Altra Calabria, che ha ottenuto 86 voti (135 per la lista). “Non ho chiesto voti a nessuno, quindi questo buon risultato mi fa sperare che questo sia solo un punto di partenza per rimettere insieme la sinistra soveratese”, commenta Commisso. Ottiene 222 voti infine il M5S, oltre la metà dei quali alla sola lista confermando la prevalenza del voto d’opinione per il movimento rispetto alle preferenze per i singoli candidati.

Tra sponsor, macchine elettorali e raccolte di voti porta a porta, insomma, restano in buona parte da valutare idee, scelte programmatiche e reali chance di cambiamento per un territorio che ne ha bisogno ora come non mai. E che adesso aspetta che davvero qualcosa cambi.

Teresa Pittelli

 

 

By Teresa

Giornalista, ora anche blogger, vive nei dintorni di Soverato con il marito Orlando e i due figli Viola e Luigi. Cerca di scrivere quello che di bello e di brutto succede nella sua terra, e conservare obiettività e serenità anche quando il contesto non aiuta.

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