Una scelta “sofferta ma necessaria per il bene della città e per porre fine a una situazione di assoluto stallo amministrativo”. Una decisione presa in base a dubbi e critiche sul progetto di bilancio di previsione, ritenuto non affidabile sia per le entrate “troppo ottimistiche” che per le spese “eccedenti la reale capacità finanziaria dell’ente”.
Questi alcuni tratti salienti delle motivazioni che accompagnano l’atto con il quale sette consiglieri, i tre di maggioranza in dissenso sul bilancio (Ciaccio, Francavilla e Salatino) e i quattro di minoranza (Manti, Urzino, Curatola e Gagliardi), stamattina hanno delegato Salatino a protocollare le proprie dimissioni irrevocabili, provocando la caduta dell’amministrazione Alecci. Oltre alle note tecniche sui conti del Comune, però, emerge da queste motivazioni anche un tratto critico da parte dei dimissionari dal punto di vista politico-amministrativo, vale a dire il mancato coinvolgimento “nelle necessarie scelte strategiche di indirizzo, proprie della funzione politica” al momento della redazione del bilancio.
Mancato coinvolgimento, dunque, anche sulla base “del ritardo con il quale il progetto di bilancio di previsione è stato predisposto e reso disponibile per le necessarie verifiche e valutazioni”. Di seguito il documento protocollato stamattina in Comune dai sette consiglieri, con le motivazioni e le firme in calce.
Teresa Pittelli