Alecci incassa la solidarietà dei dipendenti comunali. Settimana di passione per la maggioranza.

consiglio comunale 1 settembreIn una riunione autoconvocata il personale chiede al sindaco di non mollare. Ma è corsa contro il tempo per approvare un nuovo bilancio

Dopo il boccone amaro di martedì scorso della bocciatura del bilancio preventivo 2014, impallinato da tre consiglieri di maggioranza, al sindaco Ernesto Alecci è spuntato almeno un sorriso per l’inedita autoconvocazione dell’intero personale comunale, che ieri gli ha manifestato stima e solidarietà. Un’iniziativa che ha commosso e sorpreso Alecci, che al suo ingresso in sala consiglio non è riuscito a nascondere l’emozione. Il personale del Comune ha voluto esprimere la sua ammirazione per l’operato del sindaco, sia dal punto di vista dell’impegno amministrativo che della disponibilità al dialogo con i dipendenti. E poi manifestare preoccupazione, al di fuori ovviamente di qualsiasi ottica politica o partitica, per le sorti amministrative del Comune di Soverato, di nuovo appese a un filo dopo anni di situazione precaria, una situazione che non giova a nessuno e che mette a repentaglio la stabilità, l’immagine, l’efficacia amministrativa dell’ente. A parlare per tutti è stato il dirigente del primo settore, Herman Mantella. Accanto al sindaco, che si è seduto tra i banchi laterali e non in presidenza, l’assessore alla cultura Vittorio Sica, l’assessore all’ambiente Silvia Vono, e quello al personale Rosalia Pezzaniti. Più tardi si è affacciato anche il vicesindaco, Salvatore Riccio.

In questo momento di smottamento della maggioranza, dunque, almeno la giunta è compatta e fa quadrato intorno ad Alecci. L’obiettivo è provare a ricucire lo strappo di martedì e arrivare ad approvare il bilancio entro i venti giorni intimati per legge dal prefetto (la notifica deve ancora arrivare), pena la nomina di un commissario e l’avvio dello scioglimento del consiglio comunale. Secondo quanto risulta, il primo cittadino ha ringraziato tutti, sottolineando di non poter dire con sicurezza che resterà. Ci sarebbero alcune cose che in questo momento fanno molto male. Avrebbero detto di lui, in questi giorni di strani e inaspettati veleni, persino che imbroglia. Nonostante la sua integrità morale, da tutti riconosciuta. “Tutti conoscono la mia onestà e quella della mia famiglia”, ha detto il sindaco, secondo quanto riferiscono i presenti alla riunione, facendo scattare l’applauso. E a questo punto uno spiraglio per capire meglio cosa sta succedendo Alecci lo ha aperto accennando a forze politiche e poteri che farebbero pressing sull’amministrazione chiedendo posti e spostamenti. Il primo cittadino ha assicurato che non abbasserà la testa, a costo di andare a casa. Ma chi sono questi poteri, queste forze che prima lo hanno appoggiato e ora rischiano di mandare a carte quarantotto l’amministrazione dopo soli quattro mesi? Ovviamente Alecci non lo dice.

La cosa certa è che le dispute sono interne alla maggioranza, così come le pretese e le maldicenze che tanto lo stanno amareggiando in queste ore. Eppure i tre dissidenti che hanno mandato in crisi il Comune sono tre giovanissimi, in teoria estranei alla “vecchia politica” e ai suoi giochini. Il loro repentino ammutinamento, il grave atto di dire no al bilancio preventivo, dunque alle linee guida sulle quali il sindaco e la maggioranza vogliono improntare l’azione, dipende dal loro essersi resi conto di non essere d’accordo sugli indirizzi di fondo della squadra con la quale sono stati eletti? Dipende dall’aver studiato meglio i numeri, le cifre, dall’aver riflettuto e capito che dal punto di vista contabile troppe cose non tornano, come hanno letto nelle motivazioni? Eppure alle credenziali e al programma di questo stesso sindaco solo pochi mesi fa avevano detto sì. Quali sono i tatticismi politici, ai quali ha accennato Alecci, che si agiterebbero dietro le motivazioni ufficiali?

Teresa Pittelli

 

By Teresa

Giornalista, ora anche blogger, vive nei dintorni di Soverato con il marito Orlando e i due figli Viola e Luigi. Cerca di scrivere quello che di bello e di brutto succede nella sua terra, e conservare obiettività e serenità anche quando il contesto non aiuta.

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