Assessore e dirigente ai ferri corti. La grana dell’inchiesta della dda di Reggio.
L’unica certezza è la salata tassa sui rifiuti in arrivo alle famiglie, chiesta in cambio di servizi mai corrisposti dal Comune di Soverato, come una raccolta differenziata effettiva ed efficace. Tutto il resto, per quel che riguarda i rifiuti, al terzo piano del palazzo di Città sembra nel caos. Basta pensare alla vicenda dell’isola ecologica di località Caldarello che si trascina da tempo in un balletto deprimente di responsabilità tra il Comune e la ditta Mea di Foggia, incaricata del servizio. A fine luglio l’ente aveva finalmente annunciato la consegna ufficiale dell’isola all’azienda. In modo da farla finalmente funzionare, dopo anni di attesa e un sequestro giudiziario di mezzo. Quel che non tutti sanno, però, è che il giorno della consegna non è si è concluso un bel nulla, dal momento che la ditta avrebbe espresso riserve su presunte carenze dell’opera e il Comune ha rinviato la consegna. Dopo quasi due mesi isola ecologica ancora ferma, dunque. Nonostante un anno di annunci sulla prossima apertura e nonostante una quota del canone da versare alla ditta Mea sia prevista proprio per la gestione dell’isola. Questi soldi saranno decurtati dal corrispettivo puntualmente pagato all’azienda pugliese, dal momento che l’isola non è mai entrata in funzione? E se questa è la situazione del centro Caldarello, anche il servizio di raccolta differenziata, fiore all’occhiello del capitolato da 800 mila euro all’anno, di fatto non decolla.
Non molto è cambiato da quando, a fine luglio, il nuovo sindaco Ernesto Alecci e l’assessore all’ambiente Silvia Vono, da poco insediati, si erano appellati alla buona volontà dei cittadini per differenziare meglio i rifiuti, nonostante una campagna informativa pressochè inesistente. Appelli caduti nel nulla, tanto che ai primi di agosto Vono presentò un esposto ai carabinieri denunciando l’inadeguatezza del servizio offerto dalla ditta e tirando in ballo nel walzer delle inadempienze anche il settore comunale di competenza. Una denuncia davvero allarmante, alla quale sono seguite nelle scorse settimane, a quanto si apprende, una diffida della Mea all’assessore a non ledere l’immagine della ditta. E un colloquio della Vono con il prefetto Raffaele Cannizzaro, per metterlo a parte del presunto ostracismo ricevuto dai soggetti in causa, che rischierebbe di complicare ulteriormente la già fallimentare sfida della raccolta differenziata. Come se non bastasse, si allunga ora su chi ha gestito gli appalti per la raccolta rifiuti a Soverato nel 2012 l’ombra dell’indagine della direzione distrettuale antimafia di Reggio. I magistrati hanno sentito Salvatore Aiello, al tempo manager della ditta Geoambiente, nell’ambito dell’inchiesta Morsa sugli appalti relativa alle mani della ‘ndrangheta della locride sul business della raccolta dei rifiuti. Aiello era rappresentante per la Calabria di Geoambiente, azienda catanese che vinse una gara per la rsu nel 2012 al Comune di Soverato, allora governato dal sindaco Leonardo Taveniti. Una gara che secondo le carte della dda reggina sarebbe stata pilotata. Aiello era anche consulente tecnico della Mea, la ditta attualmente incaricata, che nel marzo 2013 si aggiudicò l’appalto pluriennale per 4,2 milioni di euro bandito sempre dalla stessa amministrazione. Quest’ultima procedura è finita invece qualche mese fa sotto i riflettori per anomalie legate alle voci del servizio, a quanto pare meno vantaggiose per il Comune e per la collettività rispetto a quelle che erano state approvate dal consiglio comunale.
Ce n’è abbastanza per chiedere chiarimenti e novità nella gestione della rsu da parte del Comune? O i risparmi, l’ambiente e la salute rappresentano una priorità solo a parole per chi ha in mano questa delicata partita? Da registrare, comunque, l’iniziativa dell’assessore Vono che sta lavorando in questi giorni con gli assessori all’ambiente di Davoli e Satriano al protocollo d’intesa per l’utilizzo del centro raccolta da parte dei tre enti. Un risultato che potrebbe ovviare alle attuali difficoltà e far partire una buona volta l’isola di Caldarello nel giro di qualche settimana.