Metti una sera l’aperitivo rinforzato dei candidati di “Verso il futuro” nel vialetto pavimentato di via Regina Elena, proprio a fianco a fianco alla piazzetta S. Maria presidiata giorno e notte dagli avversari “Euforici”, che lì hanno la sede e lì si ritrovano con militanti e sostenitori.
E mettici pure materializzarsi un rendez-vous di Manti&co, sempre accompagnato da drink e stuzzichini, proprio al Soho che fa angolo tra il vialetto e la piazzetta. Eccoci servita l’involontaria reunion di tre delle quattro liste candidate alle elezioni comunali soveratesi, a brindare tutti insieme spassionatamente, a tre giorni dalle elezioni, non si sa quanto per improvvisazione, precisa volontà o caso fortuito. “Quelli stanno qua e allora perché noi no?”, “sono loro che ci spiano”, “ma con tanti bar chi ci su pecchì propriu ‘cca?”, sono le frasi che si potevano captare ieri sera aggirandosi per i pochi metri quadrati in cui si pigiavano candidati, simpatizzanti e cittadini curiosi intorno alle 20.30, orario in cui l’affollamento raggiungeva il culmine.
Sospetti e veleni dietro ai sorrisi a quattro mandate di tutti verso quasi tutti. Il gruppetto Manti-Modaffari-Gallucci a sfoggiare serenità e “coraggio”, secondo il mantra del candidato sindaco, e benevole pacche sulle spalle di chi passa. Certo qualcuno cronicamente imbronciato e lento al saluto c’è sempre, ma la maggioranza dei candidati ha stampato in faccia il sorriso dei giorni migliori, da sfoderare persino con cronisti indigesti, mezzi avversari, nemici possibili. Salutoni, abbracci, riscoperta di legami non coltivati da vent’anni e amicizie risalenti ai tempi dell’asilo, “carissimo”, “da quanto tempo”, risuonavano anche nella via disseminata di giovani futuristi raccolti intorno a Ernesto Alecci, tra zeppolette alla ‘nduia e bicchieri di vino festanti, mentre i veterani targati Pd, da Drosi a Severino, sorseggiavano l’aperitivo dentro la Tana del Lupo (!).
A non cedere di un millimetro la piazza di Euforia, invece, Gianni Calabretta che svettava in tutta la sua statura coccolato dai ragazzi della lista, ai quali ha offerto da tempo pubblico sostegno. L’unico a fare da trait d’union tra tutti i gruppi, con le sue classiche battute goliardiche, era un divertito Antonio D’Amato, ormai disfattosi dagli oneri elettorali e politici che gli avevano imbiancato i capelli negli ultimi due anni, e libero di piazzarsi al crocevia delle tre “aree” scherzando con Francesco Manti e famiglia, ingaggiando amichevoli diverbi con Calabretta e proponendo improbabili confronti in piazza tra i candidati sindaci presenti, per poi tornare alla “Tana”.
E che ne è di Gagliardi? Si domanda qualcuno a fine serata. “Boh, era a piazza della Repubblica, sempre in controtendenza, lui!”, si scherza.
Fortuna che la piazzetta S. Maria è una delle poche zone non raggiunte dal puzzo della spazzatura che ha invaso la città. Una tragedia dell’incapacità e della noncuranza che per anni è andata in scena in Regione così come in molti Comuni come questo. E che ora tutti promettono di voler risolvere. Intanto, con la stagione turistica alle porte, arriva l’annuncio del probabile taglio persino della tratta ferroviaria Lamezia Terme-Catanzaro Lido. Degrado ambientale e isolamento logistico. Già mettere mano a questi due problemi, legati inevitabilmente al sistema regionale ma da affrontare di petto anche a livello locale, sarebbe gran cosa. I cittadini hanno pochi giorni per rileggere i programmi, ascoltare gli ultimi dibattiti e comizi, e decidere liberamente a chi dare fiducia.
Teresa Pittelli