Uscendo per fare le solite commissioni di tutti i giorni mi imbatto nel “politico di turno” o meglio vengo “fermata”. Per la serie: quando i “volponi” o “i giganti della politica” vogliono trovarti fanno un baffo persino a google maps! Sarebbero capaci di elencarti minuto per minuto tutta la tua attività giornaliera.
Politico di turno: “Ciao Viky come stai?! Certo che ti fai sempre più bella“.
Io: “Grazie per il complimento …cosa ti serve?!”
Politico di turno: “No nulla, era solo un complimento sincero…poi sai io conosco tuo padre, i tuoi zii, ricordo bene il tuo caro nonno…”
Io: (con una faccia sempre più schifata): “E quindi?”
Politico di turno: “E volevo ricordarti che il 25 maggio si vota anche per le nostre amministrative e io sono candidato come ben saprai e naturalmente conto sul tuo voto…”
Io: “Chiariamo una cosa io non so nulla, anzi speravo proprio non ti candidassi visti i precedenti. E poi non tirarmi fuori sentimentalismi sulle conoscenze della mia famiglia, e terzo se proprio lo vuoi sapere non ti ho mai votato, non ti voto e non ti voterò…piuttosto che votare quelli come te preferisco votare Robin Hood! Scusa ora devo andare, non mi va più di sentire le tue baggianate!”.
E insomma ora basta acconsentire, dire “certo…certo”, basta con le stesse facce e le stesse promesse di sempre, campate in aria. Se questo è l’inizio della campagna elettorale e i politici autoctoni (e non) si comportano tutti così, comincio seriamente a pensare che Moira Orfei sarebbe molto contenta di assumerli come clown: almeno fanno ridere.
Victoria Asturi