Salva-Soverato, ricorso respinto dalla Corte conti. Pare che il Comune non accederà neanche al “salva Roma”. E’ dissesto.

Da sinistra, Paolo Macrina, Dario Macrì, Virginia Rizzo, Vincenzo Prenestini ed Enza Chiaravalloti.
Da sinistra, Paolo Macrina, Dario Macrì, Virginia Rizzo, Vincenzo Prenestini ed Enza Chiaravalloti.

Il no tombale delle Sezioni riunite di Roma al piano di riequilibrio dell’ente

Le Sezioni riunite della Corte dei Conti hanno respinto il ricorso del Comune di Soverato contro la bocciatura del piano di riequilibrio pluriennale che era stato proposto per salvare la città dal dissesto finanziario. Il piano, varato una prima volta dalla giunta Taverniti nel febbraio 2013 ma riformulato pochi mesi dopo dal commissario straordinario Maria Virginia Rizzo, nel frattempo subentrata dopo la caduta dell’amministrazione, prevedeva di rientrare in dieci anni dai debiti segnalati dalla Corte, soprattutto attraverso misure sul fronte fiscale, ottimizzazione della macchina amministrativa e alienazione del patrimonio comunale. Dopo non aver convinto i giudici contabili della sezione di controllo della Calabria, però, il documento è stato evidentemente giudicato insostenibile anche dalla massima autorità della magistratura contabile, che ha dato ragione in secondo grado ai colleghi catanzaresi.
Niente da fare, quindi, per il Comune di Soverato assistito dall’avvocato Alfredo Gualtieri. Il dissesto è dunque ormai alle porte, anche perchè in Comune confessano che non dovrebbe essere fattibile l’accesso al decreto “Salva-Roma”, decreto che in presenza di certe condizioni permette di riformulare ancora una volta i piani di riequilibrio agli enti locali in difficoltà. “Non riteniamo di poter accedere al “salva-Roma” nonostante vi fossero i pre-requisiti e avessimo anche accelerato la predisposizione del bilancio consuntivo, con un miglioramento della spesa corrente sostenuto soprattutto dalla riscossione contributiva”, spiega Dario Macrì, portavoce del Comune. “Nonostante il possesso dei requisiti, alcune condizioni tecniche non sono sostenibili: ad esempio non disponiamo ancora delle cifre dettagliate sul piano alienazioni in collaborazione con la Cassa depositi e prestiti, che è solo in fase iniziale”, chiarisce Macrì, “oppure non possiamo firmare la rateizzazione del debito Sorical, in mancanza dei fondi del decreto 35 (la richiesta di prestito alla Cdp rigettata a maggio per mancanza della firma dell’ex sindaco, ndr)”.
Considerando i tempi della dichiarazione di dissesto, che dovrebbe essere intimata a breve dal Prefetto entro venti giorni, ma che potrebbe essere dichiarata anche prima dalla commissaria Rizzo, la procedura che renderà ufficiale il “fallimento” dovrebbe avere luogo entro aprile. E mentre si aspetta in Comune il dispositivo della sentenza e le motivazioni, nei prossimi giorni arriverà dall’ente una nota di spiegazioni corredata da numeri. Una pagina certo triste per la città, e un viatico sicuramente difficile per chi si candida a guidarla alle elezioni di maggio, e che si troverà a governare affiancato da una triade di commissari liquidatori.
Tp
 

By Teresa

Giornalista, ora anche blogger, vive nei dintorni di Soverato con il marito Orlando e i due figli Viola e Luigi. Cerca di scrivere quello che di bello e di brutto succede nella sua terra, e conservare obiettività e serenità anche quando il contesto non aiuta.

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