La presentazione del libro di Michele Drosi è l’occasione per un rendez-vous della politica soveratese
Avrebbe dovuto essere un evento di nicchia, la presentazione del libro su Giuseppe Avolio di Michele Drosi, come ha osservato Fabio Guarna, moderatore dell’incontro, e invece si è rivelato un happening socio-politico-antropologico che ha messo insieme pubblico di sinistra, ex amministratori di ogni schieramento e curiosi di vedere che aria tira a Soverato a due mesi dalle elezioni.
La libreria Incontro lunedì scorso è stata sì teatro di un bel dibattito sul lavoro di Michele Drosi, sindaco di Satriano e vice-segretario provinciale del Pd, intitolato Giuseppe Avolio, dalle lotte perla terra alla Politica Agricola Comunitaria, scritto a quattro mani con Elisabetta Palumbo, al quale hanno partecipato Agazio Loiero, già governatore della Regione, e Cesare Marini, storico dirigente del partito socialista. Ma ha offerto anche uno spaccato dell’incontro tra varie anime, alcune in pena, altre in gran spolvero, che ruotano intorno alla politica soverarese, non solo di sinistra.
C’era l’ex decennale primo cittadino Raffaele Mancini così come il più recente sindaco per un biennio Leonardo Taverniti. C’era il leader di Semplicemente Soverato Antonello Gagliardi, e ovviamente dirigenti ed esponenti del Pd locale e provinciale, dal segretario Ciccio Severino a Franco Caruso a Mario Muzzì. E mentre Taverniti, esponente di Fi, si è intrattenuto per qualche minuto a colloquio con Severino suscitando qualche curiosità tra i presenti, Mancini era attorniato da fedeli ex compagni di giunta come Salvatore Riccio (Udc) e Antonio Rattà. Si lavora insomma, più o meno sottobanco, a dialoghi e alleanze a largo raggio tra le varie forze politiche e civiche in campo.
Di programmi però si parla poco. In contrasto con lo spirito del convegno che, tra chiacchiere e strette di mano al piano di sotto e sul marciapiede, intanto si svolgeva al piano di sopra della libreria. Ricordando figure nobili come quella di Peppino Avolio, leader della Confederazione italiana agricoltori, dirigente e parlamentare socialista, raccontato da Drosi nella sua vicenda umana e politica che attraversa quasi un secolo di storia italiana, dal primo ‘900 al dopoguerra agli anni del boom economico, quando l’Italia si trasformò da paese agricolo in potenza industriale. “Avolio fu uno dei grandi interpreti del socialismo delle origini, perseguendo l’utopia dell’unità della sinistra insieme alle battaglie a favore del riscatto e dell’avanzamento sociale, civile ed economico del mondo contadino”, ha spiegato Drosi, ricordando la definizione di “riformista del fare” che di Avolio diede Emanuele Macaluso. Un’idea ripresa nel suo intervento da Loiero, che ha sottolineato “l’importanza di quelle battaglie per il Mezzogiorno e la Calabria, pur nell’amarezza per un mondo che non esiste più e l’immiserimento della classe dirigente”. Marini ha elogiato “il perfetto inquadramento storico e sociale della figura di Avolio nel libro di Drosi, durante anni di cambiamenti epocali per l’Italia”. Il socialismo di Avolio e dei suoi compagni di lotte era un sistema “non di ideologie ma di principi, dall’uguaglianza alla solidarietà”, ha concluso Marini. E come monito alla progressiva scomparsa non solo delle ideologie, ma di questi stessi principi, Drosi ha fatto un cenno alla politica locale.
“A maggio ci saranno le elezioni a Soverato, ma bisognerebbe elevare il profilo e pensare di più ai programmi per rilanciare la perla dello jonio nel presente e nel futuro”, ha osservato Drosi, “invece che parlare solo di liste e candidature”. Che figure di socialisti di alto spessore civico e morale come Avolio, Massarenti e Prampolini ispirino qualche leader locale, pronto a impegnarsi nell’esclusiva garanzia dei tanti bisogni dei cittadini?
Teresa Pittelli