E dopo il Pd di Ciccio Severino, alle prese con la scelta della designazione dei candidati attraverso le primarie o con una convergenza della la coalizione di centrosinistra su un nome che metta d’accordo tutti, è la volta dell’Udc a uscire allo scoperto. E a prendere posizione prospettando una lista, anche autonoma, per la corsa alle prossime amministrative a Soverato. A meno di tre mesi dall’appuntamento elettorale di fine maggio, i dirigenti locali dello scudocrociato si sono riuniti nei giorni scorsi all’hotel Nocchiero per fare il punto della situazione politica cittadina.
All’iniziativa hanno preso parte Francesco Manti, presidente regionale del partito, Salvatore Mazzotta, segretario provinciale, e gli amministratori comunali della scorsa giunta (caduta ad aprile 2013) Emanuele Amoruso, Salvatore Modaffari e Salvatore Riccio. Presenti anche Franco Lorenzo, Guglielmo Curatola, Raffaele Tropea e altri simpatizzanti del partito. I presenti hanno espresso un pensiero sul ritorno nelle fila dell’Udc di Giacomo Matacera, già assessore della provincia di Catanzaro nella scorsa amministrazione a guida Wanda Ferro. Un ritorno “a casa” di Matacera, dopo una parentesi con i Popolari europei, salutato dall’Udc con soddisfazione, anche per il peso elettorale che Matacera potrebbe portare in dote in vista delle prossime scadenze elettorali.
“Vogliamo proporci come un movimento fatto di donne euomini che intendono essere protagonisti della vita politica cittadina. A breve a Soverato si svolgerà un comitato provinciale per aprire un’ampia discussione sul momento attuale della politica nazionale e locale”, annuncia il partito. “Per l’Udc soveratese amministrare la città in maniera intelligente vuol dire farlo insieme ai cittadini, che sono portatori di bisogni e soprattutto di competenze preziose per migliorare la qualità della vita dell’intera comunità”, dice ancora l’Udc cittadino in una nota. Il partito di Manti ribadisce la proposta di aprire un tavolo di confronto aperto a tutto il centro-destra, per elaborare una nuova offerta politica con l’obiettivo di “trovare l’unità dei moderati e delle forze che si rifanno alla tradizione del partito popolare europeo”.
Attenzione, però, la notizia è nell’inciso finale del comunicato. Che recita testualmente: “Ove non fosse possibile trovare dei punti di incontro e sinergie politiche, l’Udc ha nei fatti uomini donne ed idee per realizzare autonomamente una propria proposta per la città“. Tra il ritorno dei Matacera, insomma, e la presenza degli ex amministratori forti in termini di consensi come Riccio, Amoruso e Modaffari, l’Udc serve di avere la forza di presentarsi anche da solo, in caso di ostacoli o nulla di fatto ai tavoli della trattativa. Resta ora la curiosità sulla mediazione possibile per far stare eventualmente insieme vecchi alleati ormai difficilmente compatibili, o comunque per tenere insieme tante anime diverse.
Su questo, c’è una prima dichiarazione di Riccio che ha un punto fermo. “Resto leale al mio partito, ma per me è condicio sine qua non il rispetto per l’operato amministrativo dell’Udc negli ultimi dieci anni”, sottolinea. Come dire: no a un nuovo stillicidio di accuse e polemiche sul passato, come successo nella scorsa giunta Pdl-Udc, in particolare sul fronte finanziario. A queste condizioni, forse, secondo i primi rumors sarebbe ipotizzabile persino una “grande alleanza” di tutto il centrodestra, con Riccio a fare da trait d’union anche con il gruppo vicino all’ex primo cittadino Raffaele Mancini, gruppo al quale Riccio è molto legato.
Teresa Pittelli