Il Comune definisce “infondate” le notizie sullo stop al progetto. Parte il sistema misto con la raccolta porta a porta per l’umido.
“Che un organismo volontario e consultivo rassegni via mail e all’improvviso le dimissioni non vuol dire che il progetto di avvio della raccolta differenziata, da me fortemente voluto, si blocchi. Anzi. E’ ormai pronto il piano concordato con la ditta Mea a fine gennaio, che partirà subito dopo il completo svuotamento dell’area di Caldarello, previsto entro i primi di marzo”. Così il commissario straordinario del Comune di Soverato, Maria Virginia Rizzo, nel corso di un incontro informale con alcuni rappresentanti della carta stampata e delle testate on line tenuto ieri sera in sala giunta al Comune, annuncia la “svolta raccolta differenziata” per Soverato. Il piano annunciato ieri nei dettagli dalla commissaria Rizzo prevede il via libera alla raccolta differenziata in tutta la città, attraverso la cosiddetta “raccolta di prossimità”, cioè con i bidoncini per la raccolta della carta, della plastica e del multimateriale posizionati in strada. In contemporanea sarà anche avviato il porta a porta per la raccolta dell’umido (ad esempio i residui alimentari).
Rizzo, affiancata dalla responsabile dell’ufficio tecnico Vincenza Chiaravalloti e dal portavoce dell’ente, Dario Macrì, ha tenuto a chiarire modi e tempi del progetto. “Puntiamo a partire per la fine del mese di marzo, dopo una capillare campagna informativa rivolta ai cittadini sia sulla raccolta destinata ai bidoncini sia su quella porta a porta”, ha spiegato Chiaravalloti. Tanto la commissaria quanto la dirigente comunale hanno sottolineato “l’importanza strategica per il territorio di Soverato di questo avvio, accanto all’entrata in funzione dell’isola ecologica di Caldarello, ottenuta anche grazie all’interlocuzione con l’assessore regionale Pugliano, isola che permetterà di non avere più rifiuti in strada pur in presenza di emergenze dovute alle discariche”.
L’annuncio dell’accordo raggiunto con la Mea e i chiarimenti sulle modalità e la tempistica del piano si sono resi indispensabili, secondo Rizzo, dopo le dimissioni di tre dei quattro membri del “Gruppo operativo di lavoro” che aveva lei stessa nominato lo scorso novembre per supportare il Comune nell’ottimizzazione del servizio rsu e nell’avvio del porta a porta. Nei giorni scorsi tanto il componente interno, Pietro Pileci, quanto i due membri esterni, gli ingegneri Nicola Gioffrè e Aldo Perrotta, si erano dimessi con la motivazione di mancati provvedimenti presi dalla commissaria “a fronte delle continue inadempienze sul servizio concordato”. Un atteggiamento omissivo, insomma, che di fatto secondo i tre tecnici avrebbe ostacolato l’avvio della raccolta porta a porta. “Certo che il porta a porta spinto sarebbe l’optimum, ma il capitolato redatto a suo tempo dal Comune purtroppo non lo prevede, bensì la raccolta differenziata di prossimità, e la ditta Mea rifiuta di eseguire un servizio aggiuntivo adducendo ragioni di mancanza di personale”, ribatte il tandem Rizzo-Chiaravalloti. Mostrando anche la proposta con la quale la ditta si era offerta di svolgere il porta a porta completo solo a fronte di una “drastica riduzione di altri servizi come pulizia strade e decespugliamento”. Proposta rifiutata dal Comune “per ragioni di decoro, igiene e sicurezza ambientale della città”.
Secondo la ricostruzione emersa dall’incontro con la commissaria, insomma, forse qualcuno propenderebbe per una rescissione del contratto con la ditta a fronte del diniego del porta a porta e del ritardo nell’avvio della differenziata. Per la commissaria, però, l’interesse della città starebbe invece nell’ottenere questo primo balzo con il sistema misto, a fronte dello “zero” attuale. E con il vantaggio di evitare “un contenzioso sicuramente perdente con la Mea” (come ha chiarito Chiaravalloti), oltre che un eventuale periodo di “mancata raccolta nelle more di una nuova gara”. Un punto di vista evidentemente non condiviso dai tecnici ai quali Rizzo aveva dato fiducia, definendosi ora “sorpresa” da modalità e contenuti delle loro dimissioni. Restano ora da valutare gli eventuali progressi dei prossimi mesi, per capire meglio le diverse ragioni e opinioni sul tema, e quale sia davvero l’interesse della comunità, che attende ormai da troppo tempo un servizio dovuto e pagato a suon di tasse e tariffe.
Teresa Pittelli