E tra i nuovi tagli ai servizi spunta lo stop al trasporto urbano…
Una quarantina di pagine per motivare il no al piano di salvataggio di Soverato dal dissesto finanziario. Secondo quanto risulta sarebbero arrivate ieri in Comune, anche se ancora in forma non ufficiale, le motivazioni della Corte dei conti alla delibera con la quale a dicembre ha bocciato il piano di riequilibrio finanziario del Comune. Piano approvato a febbraio 2013 dalla giunta Taverniti e poi riformulato a giugno scorso dal commissario straordinario Maria Virginia Rizzo. E che nell’ultima versione ammetteva un debito di circa 4,6 milioni di euro, ma dava anche assicurazioni sui rimedi in corso per ripianarlo, dagli aumenti tariffari alla vendita degli immobili comunali, alle azioni in corso per recuperare i tributi non riscossi. Ma niente da fare. I magistrati contabili sono stati inflessibili. E con il loro no aprono ora di fatto la strada al dissesto della città, a meno di colpi di scena legati a un possibile ricorso alle sezioni unite della Corte. Una mossa che potrebbe evitare il dissesto in extremis, o comunque allungare di qualche mese i tempi per la dichiarazione, e che in queste ore è in corso di valutazione al Comune, dove ieri si è svolto un summit straordinario alla presenza del subcommissario Gabriella Capalbo e dei dirigenti dell’ente.
Considerata la mole del documento e il suo elevato tecnicismo, non è ancora filtrato dal Comune il dettaglio delle spiegazioni dei giudici. Quel che è certo è che il provvedimento affronta punto per punto tutti gli aspetti del piano di riequilibrio, dal tema dei ruoli tributari non riscossi, a quello dei residui passivi (debiti certi ed esigibili) che formano il “buco” nelle casse comunali, a quello del piano di alienazioni immobiliari. Tutte voci che avrebbero dovuto contribuire a convincere i giudici della capacità di recupero della città sul fronte finanziario, vedi ad esempio le azioni per migliorare la riscossione dei tributi; il taglio dei servizi a domanda individuale ritenuti troppo costosi com’è stato per l’asilo nido; l’intenzione di vendere molti immobili comunali, anche grazie a un accordo con il fondo immobiliare della Cassa depositi e prestiti che era alla firma della commissaria Rizzo. Ma quasi nessuna delle “garanzie” presentate dal Comune è stata ritenuta dai giudici valida e affidabile al punto da promuovere il piano di riequilibrio, che per la Corte resta “non congruo al riequilibrio finanziario dell’ente”.
Intanto le conseguenze della decisione dei magistrati cominciano ad arrivare, pronte a ripercuotersi sui servizi ai cittadini. Il Comune ha comunicato ieri, infatti, la sospensione del servizio autobus che collega la Marina e Soverato superiore, che ha un costo complessivo di circa 3 mila euro al mese. E che era stato ripristinato appena lo scorso settembre.
Teresa Pittelli