Raccolte 600 firme dai circoli Idv-Pd per contrastare il fenomeno
Il gioco d’azzardo tra scommesse, slot machine e videopoker dilaga con numeri impressionati anche a Soverato, dove qualcuno parla di ben 30 milioni di euro spesi ogni anno per giocare. E proprio qui sono state raccolte oltre 600 firme, nel corso dello scorso weekend, per dire no al fenomeno in crescita. Numeri che la dicono lunga sul successo dell’iniziativa lanciata dall’Idv di Soverato e sostenuta dal circolo locale Pd, che hanno presidiato per tre giorni il banchetto su Corso Umberto per raccogliere le sottoscrizioni. Ma numeri che raccontano anche la crescente sensibilità che si sta formando su un problema che coinvolge e spesso travolge le vite di tanti, anziani e ragazzini, padri di famiglia e insospettabili professionisti, entrati nel tunnel del gioco d’azzardo e in difficoltà per uscirne. Con la conseguenza di trascinare nel disagio, quando non sul lastrico, anche le loro famiglie. L’iniziativa “No slot no videopoker“, adottata a livello nazionale dall’Idv, è già arrivata a buon punto e gli organizzatori sperano di raggiungere presto la soglia delle 50 mila firme, necessarie a depositare in parlamento la proposta di legge per abolire il gioco d’azzardo.
Intanto, il successo della raccolta firme a Soverato, promossa da Silvia Vono e Giuditta Ferlito, rispettivamente dirigente regionale politiche di genere e dirigente provinciale Idv, in collaborazione con Ciccio Severino, segretario del Pd locale, Francesco Rotondo (vicesegretario), il sindaco di Satriano Michele Drosi e Fabio Guarna, offre un’idea dell’interesse che la questione sta suscitando sul territorio. Non è un caso che alcuni imprenditori che studiano questo fenomeno da anni, come Gianni Sgrò, abbiano quantificato addirittura in 30 di milioni di euro il giro d’affari che ogni anno ruota intorno al gioco d’azzardo nella cittadina. “Una cifra da capogiro che se venisse investita nel sostegno alle attività imprenditoriali locali e giovanili, o comunque all’economia reale, creerebbe circa 150 posti di lavoro all’anno”, spiega Sgrò, sottolineando che “è molto in crescita anche il gioco on line, ancora più subdolo perchè protetto dall’anonimato e di facilissima fruizione”.
Tornando all’iniziativa Idv-Pd, “le firme raccolte ben oltre le previsioni da parte di gente di ogni età, estrazione socio-culturale e tendenza politica sono segno evidente davanti all’attendibilità delle azioni comuni crolla qualunque pregiudizio”, spiega l’Idv locale in una nota, ringraziando i cittadini che si sono uniti in questa battaglia. “Il gioco d’azzardo è diventato anche nella nostra città e nei comuni vicini un’ossessione non solo per i soggetti direttamente coinvolti ma per tutta la società, costretta a subire un degrado sociale ed economico dovuto al peggioramento delle condizioni di vita quotidiana, ai maggiori costi assistenziali e alla pericolosità di individui che hanno perso la capacità di controllo personale”, continua la segreteria Idv, ricordando che “la ludopatia è stata riconosciuta come una vera patologia da assistere e curare”. L’Idv di Soverato sottolinea la sinergia messa in campo con il Pd come frutto di un “piano strategico nell’interesse esclusivo del bene collettivo”. Un’intesa che può preludere a nuove iniziative in comune. E un bilancio condiviso anche dal vice-segretario Pd Rotondo, secondo il quale “occorra in primis tutelare i minori, affrontare il problema della localizzazione delle sale gioco, intervenire sul gioco on-line, ma anche premiare i comportamenti positivi, ad esempio incentivando i gestori che non mettono macchinette nei loro bar ed esercizi commerciali”.
Un esponente del Pd di stretta osservanza renziana come Fabio Guarna, infine, ricorda che “Renzi è tra i primi firmatari della proposta, a testimonianza dell’interesse al dialogo da parte della nuova segreteria Pd, anche a livello locale, su temi e valori progressisti e con le componenti di sinistra del panorama politico”.