Il bilancio della Caritas tra tagli a livello nazionale e solidarietà
Un 2013 all’insegna del boom di emergenza alimentare e sociale a Soverato e nel suo territorio. Sono aumentate, infatti, le richieste di chi si è rivolto nel corso dell’anno alla Caritas della parrocchia presieduta dal parroco don Pasquale Rondinelli, e diretta da Aldo Calandriello. Due le tendenze nuove già manifestatesi negli ultimi anni ed esplose nel 2013 appena trascorso: la sempre più massiccia presenza di residenti a Soverato e nel comprensorio tra le persone che chiedono aiuto, e il maggiore bisogno manifestato dagli utenti di essere sostenuti e orientati anche a livello sociale e lavorativo, oltre che supportati nei meri bisogni materiali.
La conferma di questi trend arriva direttamente da Calandriello. “Rispetto agli anni precedenti aumenta sensibilmente il numero di italiani che si rivolgono a noi per avere generi di prima necessità”, spiega il direttore della Caritas, “mentre prima questa attività era concentrata soprattutto su persone e famiglie extracomunitarie”. I generi alimentari dei quali c’è più bisogno? Latte, scatolame che si conserva bene e costa molto, olio, alimenti per bambini. Tutte derrate che purtroppo vengono distribuite con molta più parsimonia dal Banco alimentare nazionale, che addirittura a gennaio rischia di chiudere i battenti a causa del probabile taglio di fondi a livello europeo. E qui però emerge un altro dato, l’unico positivo di questo quadro tragico. “Alla drastica riduzione degli approvvigionamenti, nell’ordine del 70% circa in meno, ha sopperito abbastanza bene la generosità delle persone e delle associazioni del territorio”, sottolinea Calandriello, precisando che sono state molte le offerte private, e altrettante le iniziative istituzionali da parte di scuole e associazioni varie, che hanno permesso di non fermare la distribuzione alimentare. Tra generosità della gente e provviste arrivate dal banco alimentare centrale, al 31 ottobre 2013 la Caritas della parrocchia ha distribuito, solo per fare qualche esempio non esaustivo, una tonnellata di pasta, 325 litri di olio, 870 kg di riso, quasi 900 litri di latte, 88 kg di formaggio e circa 100 kg di biscotti per l’infanzia, assistendo 251 persone.
Per quanto riguarda il tema dell’ascolto, poi, Calandriello annuncia che l’offerta del centro di ascolto della Caritas di Soverato si amplierà, su richiesta del centro ascolto diocesano di Catanzaro, con l’apertura di uno sportello ogni lunedì mattina per tutta la zona di Soverato e del soveratese. A prestare servizio, don Roberto Celia insieme ad altri operatori e operatrici. “Si sente il bisogno di essere ascoltati, indirizzati, aiutati al di là della mera distribuzione di viveri”, spiega Calandriello, aggiungendo che purtroppo, allo stato attuale, “più il tempo passa più la situazione peggiora”.
Ad aggiungere preoccupazione, inotre, un’emergenza abitativa che contempla sia i casi estremi, come quello di qualche famiglia extracomunitaria che vive, secondo gli operatori Caritas, in condizioni di precarietà e non idoneità degli alloggi alla periferia della città, sia il caso di tante famiglie, soprattutto giovani, non in grado di sostenere gli esosi affitti richiesti in città, non di rado con la clausola di dover lasciare libero l’appartamento nei mesi estivi. Anche il tema case popolari, secondo Calandriello, andrebbe rilanciato ampliandone ancora l’offerta. Molte difficoltà, insomma, molte proposte per sensibilizzare le istituzioni e i cittadini, ma anche tanta generosità. E già oggi la Caritas riunirà il consiglio per impostare le attività del nuovo anno, con la consapevolezza di essere ormai un punto fermo del territorio dal punto di vista sociale. E con la speranza, si può aggiungere, che nel nuovo anno la crisi del welfare possa frenare grazie a politiche sociali più attente e incisive sia a livello nazionale e sovra-nazionale che locale.
Teresa Pittelli