Furto in un’abitazione non lontana dalla caserma dei cc
Ennesimo colpo della banda di ladri che da mesi allarma i cittadini soveratesi, durante lo scorso fine settimana. Non si facevano sentire da un mesetto, ma sono tornati sulla scena con un colpo “da maestri”, riuscendo a entrare nell’appartamento di un palazzo centralissimo di via Francesco Cilea, a pochi passi dalla locale caserma dei carabinieri. La tecnica utilizzata dai ladri per introdursi nell’appartamento è stata sempre la stessa: la chiave a stantuffo, anche detta “grimaldello bulgaro”, che si adatta a tutti i tipi di serratura blindata, non lascia impronte o segni evidenti di effrazione e permette di entrare facilmente e in pochi minuti in un appartamento. I proprietari di casa, una famiglia di Soverato, si trovavano fuori città al momento dell’accaduto.
A scoprire il furto, sabato scorso, la donna delle pulizie, che nell’aprire la porta dell’abitazione con la propria chiave ha notato che qualcosa non andava. Una volta entrata dentro, infatti, si è ritrovata davanti alla solita scena che da circa quattro mesi si ripete in molti appartamenti della città: oggetti gettati in aria e a terra, cassetti aperti, confusione soprattutto in camera da letto, dove i ladri erano andati “sparati” a cercare oro e altri preziosi. Avvertiti i proprietari, è scattata la denuncia ai carabinieri di Soverato, che sono arrivati immediatamente sul posto per svolgere tutti i rilievi necessari.
Torna alto l’allarme per la banda dei topi d’appartamento, quindi, che nel giro di pochi mesi è riuscita a compiere oltre una decina di furti, senza risparmiare nessuna zona della città, anche quelle che si ritenevano al sicuro perché centrali. Dalle vicinanze del Corso a quelle di via Amirante, appunto, in tanti hanno ricevuto la sgradita visita dei ladri, che hanno forzato casseforti, buttato all’aria mobili, cercato a tutti i costi di portare via soldi e oro (meno interessati risultano all’argento, lasciato molto spesso intatto). Come mai, dopo tanti colpi e alcuni mesi di indagini, i carabinieri della Compagnia di Soverato non sono ancora riusciti a prendere i malviventi?
I militari al comando del tenente Saverio Sica non si tirano certo indietro nel fornire risposte, e chiariscono anzitutto che ci sono due categorie diverse di furti in corso sul territorio: questi ascrivibili appunto alla “banda del grimaldello”, e quelli con scasso ed effrazione, perpetrati ultimamente in paesi limitrofi come Montepaone. Nel secondo caso i militari sono già arrivati a importanti conclusioni, con denunce a piede libero e perquisizioni domiciliari (recentissima la denuncia per furto a carico di un giovane montepaonese e di oggi altre due relativamente a Badolato e Satriano). Per quanto riguarda invece i ladri col grimaldello, le indagini in corso sono più complesse, sia per la mancanza di impronte e segni di effrazione, che per le modalità di azione veloci e imprevedibili dei malviventi, come spiegano i militari della Compagnia soveratese. Tutte caratteristiche che non consentono ancora, in mancanza di flagranza di reato, di bloccare gli eventuali sospettati, e che richiedono un po’ di tempo per arrivare a risultati definitivi. I carabinieri avevano comunque svolto, nelle scorse settimane, azioni preventive di controllo del territorio che erano riuscite a mettere a tacere la banda per un po’. Ora che però i ladri sono tornati a farsi sentire, si spera che si arrivi presto a identificarli e bloccarli una volta per tutte. Importante, in proposito – come ribadiscono i carabinieri di Soverato – è come sempre la collaborazione di tutti i cittadini che notino qualcosa di strano, a cominciare da persone o auto sospette messe in strada a fare “da palo”, in modo da arrivare nel più breve tempo possibile a una soluzione.
Teresa Pittelli