La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne non è passata inosservata a Soverato, grazie a tre associazioni che si sono spese per coinvolgere il più possibile la città nella lotta contro il femminicidio e la violenza di genere. La Biblioteca delle donne presieduta da Lilly Rosso, la Fidapa con la presidente Fulvia Gioffrè e la sua vice Maristella Marchese e Sandra Tassoni, alla guida del Soroptimist, sono infatti riuscite a far convergere tante componenti sociali cittadine su iniziative e azioni che diffondessero il senso che hanno voluto dare alla giornata: prendere coscienza del problema a partire dalla radici, e cioè dall’educazione dei piccoli, dalla cultura di genere, dal no agli stereotipi. Emozionante è stato l’incontro nella sede alla Biblioteca delle donne in Comune, ieri mattina, degli alunni di alcune classi delle scuole elementari di via Olimpia e di Satriano, arrivati tutti con fiocchetti rossi o con scarpette rosse di carta appuntate al grembiule.
A loro, con linguaggio semplice e alla loro portata, Lilli Rosso e le altre socie hanno raccontato le conquiste delle donne, anche nel campo dell’istruzione, le difficoltà che vivono molte bambine e ragazze in alcuni paesi del mondo, l’importanza del rispetto della differenza. Molto partecipata, poi, la conferenza-dibattito pubblico tenuta da Rosso, Tassoni e Marchese nella sala consiliare del Comune, alla quale sono intervenute alcune delegazioni dei licei e degli istituti superiori cittadini (Istituto alberghiero, Istituto per geometri, Istituto tecnico commerciale, Istituto Maria Ausiliatrice, Liceo Scientifico e Liceo coreutico). “Ognuno di noi indossa simbolicamente qualcosa di rosso, ma non deve rappresentare solo il rosso del sangue versato dalle tante donne vittima di violenza, bensì il rosso della nostra energia e della possibilità di camminare insieme per cambiare le cose”, ha spiegato Lilly Rosso. La presidente della Biblioteca delle donne ha sottolineato il valore del concetto di “indipendenza come valore politico che riguarda anche gli uomini e le nazioni, e che è al centro di relazioni umane consapevoli e rispettose della loro differenza, che non negano l’alterità e non instaurano rapporti di forza ma, appunto, di interdipendenza”. Sandra Tassone, dopo aver ricostruito la storia del 25 novembre come giornata dedicata alla sensibilizzazione sul problema della violenza contro le donne, a partire da una riunione sindacale al femminile tenuta proprio in questo giorno di 32 anni fa a Bogotà, ha poi sottolineato “l’importanza della legge contro il femminicidio, insieme però alla necessità di fare di più, a partire dall’educazione e dalla cultura”. Maristella Marchese ha infine sottolineato “il valore di iniziative come questa, ideate per rompere il silenzio e creare consapevolezza”. E in effetti il dibattito seguito, nel quale hanno preso la parola alcune ragazze, dimosta che partire dalla realtà quotidiana per cominciare a cambiare è possibile. Partendo proprio dalle nuove leve.
Tra gli interventi, in questo senso, notevole quello di una studentessa che si è rivolta ai ragazzi ricordando loro alcuni episodi di frasi offensive o a sfondo sessuale che lei considera già una forma di violenza psicologica.
Importante la partecipazione in massa dei commercianti soveratesi, che ieri hanno esposto in vetrina le scarpe rosse simbolo della giornata, insieme alla locandina dell’iniziativa. Nella riunione in Comune Katia Urzino, sia come membro della Fidapa che dell’associazione dei commercianti “Rivivi Soverato”, ha sottolineato la volontà della categoria continuare ad appoggiare tutte le iniziative in questo campo. Ognuna delle tre associazioni, infine, nella successiva cerimonia che si è spostata sul lungomare, ha adottato un’aiuola e messo a dimora una pianta, per serbare nel tempo la memoria della giornata, e per vederla attecchire e crescere, come ha concluso Lilly Rosso, “insieme al nostro coraggio”.
Teresa Pittelli