Sono ancora fresche le polemiche suscitate dalle denunce a Canale5 di un cittadino, Umberto Bartolotti, da molti ritenute abbastanza generiche e ingenerose, sul degrado di Soverato. Una cosa, però, aveva detto Bartolotti, sulla quale nessuno ha avuto da obiettare: la mancanza ormai ingiustificabile di un piano spiaggia (psc), per una città come Soverato che del suo tratto costiero vive e si fa vanto. Una lacuna annosa da sanare al più presto, sia per ragioni di giuste regole per operatori balneari, utenti e amministrazione, sia perché il piano va integrato con la variante che concede la destinazione turistico-ricreativa all’area individuata per realizzare il futuro porto turistico, in favore del quale si è già all’opera per progettare un waterfront con i finanziamenti regionali Pisl (progetti integrati di sviluppo locale).
Il nuovo incarico segue già un primo identico affidamento al professionista da parte del Comune, lo scorso luglio, poi ritirato in autotutela dopo le polemiche seguite alla rilevazione di un difetto di forma. Vale a dire la mancanza di una rettifica al consiglio comunale del 2009 che aveva già approvato un progetto esecutivo di piano spiaggia. L’atto di indirizzo è stato firmato a fine agosto dalla commissaria straordinaria del Comune, Maria Virginia Rizzo, dando così il via libera al nuovo provvedimento della Chiaravalloti. Alcuni esponenti delle scorse amministrazioni, come l’ex assessore all’urbanistica Salvatore Riccio, avevano criticato l’affidamento all’esterno del lavoro, avvertendo sul “rischio di un esborso ingiusficato di denaro pubblico“, dal momento che il progetto di piano spiaggia approvato nel 2009 era stato poi portato avanti e presentato a fine agosto 2012 come ormai praticamente ultimato.
Le esigenze di integrazione e revisione, però, coincidenti anche con la necessità di procedere alla sdemanializzazione di alcune aree, secondo il Comune rendono necessario il nuovo incarico esterno. Quanto ai tempi, il psc dovrebbe arrivare entro breve, visto che i termini sono già ampiamente scaduti, come ammette il Comune stesso.
Teresa Pittelli