Soverato, la rabbia e l’orgoglio contro il servizio del Tg5

Multimateriale sfondo mareCittadini e associazioni in campo: “Noi denigrati, chiederemo i danni”

Un’ennesima giornata estiva, lungomare pomeridiano affollato da sportivi che fanno jogging e ragazzi che chiacchierano sulle panchine rimesse a nuovo, cassonetti svuotati e puliti accanto a bidoni della raccolta differenziata per vetro, carta e multimateriale. Sullo sfondo, un mare azzurrissimo a lambire bianche spiagge autunnali. Questo lo scenario che si presentava ieri pomeriggio agli occhi di chi passeggiava per Soverato. A guardarla così, non sembra la stessa Soverato di un anno fa, quando il lungomare era appestato dal cattivo odore della spazzatura, debordante da ogni cassonetto a causa dell’emergenza rifiuti regionale, certo, ma con una situazione comunale particolarmente critica rispetto ad altri paesi. Pulizia e ordine l’hanno fatta da padrone, del resto, anche all’indomani dellla Notte Blu di sabato scorso, che ha portato in città migliaia di persone a suon di spettacoli per grandi e piccoli. Un mega-evento in termini di coesione sociale come non se ne vedevano da tempo, che ha risollevato un po’ l’orgoglio soveratese, da anni sotto i tacchi vuoi per le vicissitudini amministrative (la città è commissariata dopo la caduta dell’ex maggioranza pidiellina per contrasti interni), vuoi per mancanza di fondi (il Comune rischia il dissesto).Cassonetti e jogging

Se questo è il contesto, è suonato quindi stonato il servizio de “L’indignato speciale” di Andrea Pamparana, trasmesso lunedì all’interno del Tg5 delle 13. Un servizio basato sulla denuncia di Umberto Bartolotti, ex candidato sindaco, che parlava del degrado ambientale della città, mostrando rifiuti in spiaggia, una buca, alcuni cassonetti mezzi pieni. Il video ha fatto il giro di Internet e apriti cielo: la denuncia che sarebbe dovuta forse servire a risvegliare l’indignazione dei cittadini contro l’amministrazione, ha invece avuto un enorme effetto boomerang, con tutta la città schierata al fianco della commissaria straordinaria del Comune, Maria Virginia Rizzo, e a difesa della propria immagine. La critica unanime al servizio di Pamparana è di aver generalizzato alcuni aspetti della realtà per descrivere la cittadina jonica come simbolo del degrado, dell’immondizia e dei disservizi, per di più attribuendo l’insieme di questi problemi non ad annose o recenti lacune amministrative, come a limite sarebbe logico, ma alla gestione della commissaria in carica da meno di sei mesi. Un “attacco” che a molti è parso una forzatura al limite della diffamazione. E che ha sollevato l’indignazione popolare contro le accuse generiche di Canale 5 alla sporcizia (ma l’emergenza ambientale, che ha toccato l’apice negli ultimi anni, è superata da mesi), alle buche (effettivamente presenti, ma da molto tempo e non tali da far accorrere proprio oggi le telecamere di Canale 5), all’assenza delle istituzioni (la commissaria, pur criticata da queste pagine per alcune scelte in tema di tagli ed esternalizzazioni di servizi, di cui il video non parla, è invece uscita vittoriosa dal successo della Notte Blu, dal restyling di alcuni punti-chiave della città e da azioni che erano attese da anni come l’avvio della raccolta differenziata e il ripristino del trasporto urbano).

Associazioni di commercianti operatori turistici, opinion maker e non da ultimo Franco Cervadoro, presidente della pro-loco, sono ora sul piede di guerra per il danno all’immagine. E se Cervadoro propone un’azione collettiva di risarcimento danni, lo storico Ulderico Nisticò se la prende con lo spazio dato da Pamparana “ai predicozzi di un tale senza sentire nessun’altra campana”. “Non dico che quello che è stato denunciato non sia vero, ma è sbagliato il momento e il modo”, spiega Maura in rete, riassumendo in maniera garbata il pensiero che molti esprimono con più rabbia, mentre Stefano propone: “Mandiamo tutti una mail di protesta a “L’Indignato”, io l’ho appena fatto!”.

Intanto dal Comune – assente la Rizzo, in missione in Kirghizistan – è arrivata una nota stampa per sottolineare, tra l’altro, che la descrizione di Soverato che emerge dal servizio “non è assolutamente corrispondente al vero, risultando lesiva dell’immagine della città”.

Teresa Pittelli @teresapittelli

teresapittelli.tp@gmail.com

 

By Teresa

Giornalista, ora anche blogger, vive nei dintorni di Soverato con il marito Orlando e i due figli Viola e Luigi. Cerca di scrivere quello che di bello e di brutto succede nella sua terra, e conservare obiettività e serenità anche quando il contesto non aiuta.

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