Nel partito cittadino a prevalere è la linea di Alfano…
Ci mancava solo il “botto” della spaccatura interna tra gli alfaniani pro-governo e i lealisti a oltranza con il Cavaliere, nel Pdl soveratese già dilaniato dopo la defenestrazione dell’ex sindaco, Leonardo Taverniti, per mano dei suoi stessi compagni di partito. Mentre in città si polemizzava, infatti, sulla presunta corsa di una parte del Pdl a “mettere il cappello” sul futuro club Forza Italia a scapito di un’altra parte – la prima vicina a Giuseppe Messina, che ha organizzato nei giorni scorsi una riunione pubblica al Miramare con il big regionale Mimmo Tallini e lo stesso Taverniti, la seconda fedele al coordinatore cittadino (dimissionario) Gianfranco Peronace e all’ex presidente del consiglio comunale Sonia Munizzi – a Roma nel frattempo c’è stato il terremoto. Con i berluscones duri e puri “piegati” dalla linea del vicepremier, Angelino Alfano, deciso a non uscire dal governo come aveva invece chiesto Berlusconi. E al quale alla fine lo stesso Silvio ha dovuto dare ragione. Nonostante i tempi per un’eventuale scissione si prevedano lunghi, ora è comunque netta la divisione tra le “colombe” di Alfano e i falchi berlusconiani, che hanno trovato in Raffele Fitto, l’ex ministro pugliese ai rapporti con le regioni, il loro sfidante al segretario del partito.
Una divisione che ritroviamo anche nel Pdl soveratese? Non proprio. A prevalere, sia tra i berluscones che promettono un club Forza Italia che dia la scossa al partito, sia nel “vecchio establishment” pidiellino, è la scelta di Alfano.
Apprezzato unanimemente per la linea di non lasciare senza governo un’Italia già in difficoltà economica. Certo, le sfumature sono diverse. Proprio il decano del partito Peppe Messina, infatti, chiarisce:”Sì a non far cadere il governo in questo momento, ma alla condizioni di tener ferma la leadership di Berlusconi e di mantenere unito il partito”. Franco Cervadoro, presidente della pro-loco, tessera n. 1 di Fi a Soverato e tra i primi presenti alla riunione del Miramare, osserva che “occorre difendere Berlusconi riguardo alla sua vicenda giudiziaria, ma anche prendere atto della necessità di certe scelte come quella di Alfano e dei suoi”. Cervadoro scommette comunque sul futuro club soveratese di Forza Italia “da imperniare – sottolinea – su regole democratiche e pluralistiche”. Anche per Pascasio Matacera, ex assessore pidiellino, presente al Miramare, è “giusto rimanere al governo per il bene della collettività” Matacera sottolinea inoltre che “in questo momento di confusione è bene evitare fughe in avanti e valutare con calma gli scenari che si aprono”. E sembrerà strano ma parole simili – se non identiche – si trovano dall’altra parte della barricata pidiellina, nel pensiero di Sonia Munizzi, tra i leader del Pdl soveratese ma anche principale artefice della caduta di Taverniti. “Attenzione, essere d’accordo con la fiducia al governo nell’interesse del Paese non vuol dire volere uno strappo: ritengo piuttosto che il presidente Berlusconi con la sua scelta abbia indicato la volontà di rimanere uniti”, chiarisce Munizzi. “Non sono per le fughe in avanti, ma per il confronto e il dialogo tra moderati”, aggiunge l’ex presidente del consiglio. Una frase, quest’ultima, che sembra lasciare aperto uno spiraglio al dialogo tra le due fazioni del partito per ora lontane. D’accordo con Alfano e la sua operazione per restare nel governo, infine, Gianni Marrapodi, ex consigliere comunale Pdl.
A chiudere i giochi, in questo che non pretende di essere un sondaggio esaustivo di tutto il partito, ma una rassegna delle opinioni di un campione significativo intervistato al telefono, c’è la voce fuori dal coro dell’ex sindaco Raffaele Mancini, candidato Pdl alle scorse regionali, ma distaccatosi da tempo dal partito. “Io non sto né con Alfano né con Fitto, sono della destra sociale di Gianni Alemanno, e su alcune cose spesso mi ritrovo a dialogare meglio con la sinistra”, sottolinea Mancini. Chissà…parole profetiche in vista delle prossime elezioni?
Teresa Pittelli
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