“Organizzi Fi chi si è sempre speso, a fronte di ultimi venuti”
L’ex consigliere comunale Gianni Marrapodi, personaggio storico della destra soveratese, non aveva finora preso parte alle polemiche susseguitesi nei mesi scorsì all’interno del Pdl, dopo la frattura della sfiducia, con relativa caduta del sindaco, voluta da una parte dello stesso partito, lui compreso. Nè aveva patecipato alla polemica innescata intorno alla prossima costituzione di una sede della rinascente Forza Italia, annunciata nei giorni scorsi da un gruppo che fa capo, tra gli altri, anche all’ex sindaco Leonardo Taverniti, ormai distante da quel Pdl cittadino rappresentato da Gianfranco Peronaci e dagli ex consiglieri di maggioranza, che non sono stati coinvolti nell’iniziativa.
A qualche giorno dall’incontro pubblico al Miramare del gruppo “tavernitiano”, però, Marrapodi non ha più intenzione di tacere. “Dopo aver letto la nota di Taverniti, l’intervento di Totò Matozzo (critico nei confronti dell’inziativa, ndr) e visto il video dell’incontro – al di là della polemica su chi ha titolo a guidare la rinascita di Fi – rilevo che quanto detto da Matozzo e i suoi sospetti rispondevano al vero”, dichiara Marrapodi alla nostra testata. “Taverniti si è manifestato quale facciata prestata agli interessi di altri, anzi, come è stato precisato quasi a excusatio non petita, sarebbe servito a mettere a disposizione il suo telefonino per gli inviti”, continua l’ex consigliere del Pdl. Marrapodi ci tiene a precisare che con questo intervento “non vuole certo prendere le distanze da Fi, anche perché la sua appartenenza è ex An, ma soprattutto perché ancora Fi non ha una sua specifica evidenza, inglobata com’è nel Pdl”. “Si tratta però di riconoscere la giustezza della posizione di chi per Fi si è sempre speso apertamente a fronte di altri ultimi venuti o sempre poco evidenti”, sottolinea Marrapodi. che “a conferma dell’assenza di un vero carattere identitario dell’incontro al Miramare”, osserva come a suo avviso “gli scarsi presenti non esprimano, oggi come ieri, un grande attaccamento a Fi”.
A questo punto l’ex consigliere sembra entrato eccome nella polemica su chi abbia titolo per organizzare la nuova Forza Italia, ma Marrapodi nega. “Non intendo entrare in polemica. Riconosco soltanto il diritto di chiunque, ma specie di chi appartiene alla storia e alle battaglie a viso aperto di Fi in Soverato, di organizzare un club che porti avanti le ragioni, gli ideali, gli obiettivi del movimento”, spiega. E poi lancia un appello: “Invito an zi i miei amici del Pdl ad avere più coraggio – evidenzia – nel rinnovare la politica e le rappresentanze”. A chi gli obietta che Taverniti ha manifestato l’intento di trasformare la politica locale con i suoi giochi di potere, così come quella messa in essere – a suo dire – da alcuni consiglieri che lo hanno fatto decadere da sindaco, Marrapodi (tra gli artefici della caduta, ndr) risponde in modo netto. “Non riesco a vedere quale intento di risanamento della politica vi possa essere in chi cerca la guerra per riacquisire posizioni perdute, e perdute per colpa propria, per incapacità di dialogo, per comportamenti avulsi da qualsiasi indicazione di partito”, attacca l’ex consigliere Pdl. Che infine si interroga su “intenzioni e prospettive di questo nascente gruppo – conclude – di personaggi poco in evidenza o ultimi venuti”. Parole che pesano. E che oramai sembrano tirare una linea netta tra il passato, cioè il vecchio Pdl, e l’assetto futuro del centro-destra soveratese, con due gruppi ormai divisi su tutto. Certo, in politica non si può mai dire, e le elezioni sono ancora abbastanza lontane da non escludere clamorosi colpi di scena e ricuciture al momento impensabili. Oggi, però, lo scontro interno al partito è un dato di fatto ormai ineludibile.
(tp)
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