Replica del Sindaco di Gagliato al video “Niente scuola per bimba disabile”

sindacogagliatoE’ inutile dire che mi rincresce per l’accaduto.

Purtroppo le dinamiche di un piccolo paese e la sua gestione non sono facili da spiegare.

Intanto mi scuso pubblicamente con la famiglia Kara per il tono e le parole usate in un momento di disappunto, ma spiego le ragioni del mio  sfogo, dopo giorni non facili con varie strumentalizzazioni sulla vicenda (siamo in un periodo delicato), sono caduto in un triste commento che non penso ed è scontato per me definire sbagliato.  Comprendo lo scalpore per le mie parole, ma le cose non sono così semplici come appaiono.

Per spiegare questo, torno a molti anni fa per cercare di  far capire meglio la vicenda.In risposta alla lettera del Segretario Generale della Cgil di Catanzaro Giuseppe Valentino. Innanzitutto vorrei spiegare come stanno le cose per non creare equivoci.

Nel  1998 quando la famiglia Kara è arrivata nel nostro piccolo paese, come tanti altri profughi, la popolazione gagliatese li ha accolti e sostenuti,  come tutta la mia famiglia, facendo volontariato nel centro di accoglienza situato nel nostro paese, che è stato uno dei primi a dare la disponibilità nell’accoglierli; inoltre la famiglia Kara è stata ospite gratuitamente a casa mia insieme ad un’altra famiglia con bambini, questo finché non gli è stata assegnata una casa popolare(a quel tempo io non ero ancora sindaco).

Questo non per rinfacciare alcunché, ma per spiegare che sono stato per loro fin dall’inizio una persona amica e per questo non capisco quest’atteggiamento ostile nei miei confronti, nonostante io abbia spiegato le mie ragioni e offerto sempre loro  il mio aiuto privilegiando il dialogo.

Per ciò che riguarda la casa popolare che occupano, hanno scelto fin dall’inizio la casa al secondo piano,ho riproposto loro un appartamento al pianterreno ma l’offerta non ha tutt’oggi avuto riscontri positivi, in più sono morosi da 7 anni e nonostante ciò non ho provveduto allo sfratto come invece sarebbe per legge, questo sempre per venire loro incontro.

Per lo scuolabus ho spiegato più volte loro che non avendo i fondi per provvedere nell’immediato al riguardo e avere il tempo di chiedere aiuto a tutte le istituzioni competenti, avrei dato loro un contributo economico come ribadito anche per lettera. Nel frattempo mi sono rivolto al ministro dell’integrazione Kyenge, al ministro dell’istruzione Carrozza e alla Regione Calabria, oltre che a numerose associazioni per l’accompagnamento dei disabili, ma richiedono cifre esorbitanti per cui non ho, ripeto, le risorse sufficienti. Ad oggi non ho avuto ancora nessuna risposta, di tutto questo la famiglia Kara è stata informata, mentre invece sembra che da me abbiano ricevuto sempre e solo porte in faccia.

Per quale motivo non dovrei provvedere al bisogno di una bambina disabile se avessi le risorse? Forse ce ne ricavo qualcosa?

 Ho fatto tutti i passi che mi competono, ma non sono un supereroe, se mi sono alterato è perché vorrei che invece di attaccarci, collaborassimo già da oggi nel trovare una soluzione al problema.

Vi assicuro che vorrei avere risorse sufficienti in primo luogo per dare alla bambina l’aiuto di cui ha bisogno e che merita, ma le vorrei avere anche per tutti i miei concittadini, per offrire loro sempre il meglio che cerco comunque di garantire come un buon padre di famiglia.

Ho spiegato più volte le mie ragioni e capisco le loro, ma fare muro contro muro, non risolverà certo nulla, lo so non è facile capire queste dinamiche (nemmeno io le capisco e devo farci i conti ogni giorno) ma il mio è un paesino di 500 anime più o meno, non possiedo risorse sufficienti per far fronte ad una simile spesa, mi rammarico per questo e non cerco facili consensi, attaccare me e il comune è facile,ma la famiglia Kara è sola, come lo siamo noi senza aiuti dalle istituzioni, per questo preferirei far fronte comune invece di perdere tempo nell’attaccarci a colpi di lettere,reclami e articoli di giornale. E’ mia premura tutelarli e avendo scelto di fare il sindaco affronto i problemi a cui ogni sindaco italiano, soprattutto oggi, deve far fronte con poche risorse e quasi  nessun aiuto dallo stato.

Ho cercato sempre di gestire la cosa pubblica nel migliore dei modi e nella massima trasparenza, chi mi conosce lo sa e riparto da ciò per continuare a farlo.

Chiudo con il rinnovare il mio impegno affinché Berivan torni a scuola, spero che si possa dialogare per trovare una soluzione e mi batterò affinché ciò avvenga. Continuerò a chiedere aiuto alle istituzioni per porre fine a questa triste vicenda , poiché non è mia intenzione e non lo è mai stata, abbandonare questa bambina.

Francesco Fodaro

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