Abbiamo salutato il 2013 collocando nell’atrio del Palazzo di città il lavoro che s’ispira alla Pietà del Gagini (e ringraziamenti a Maria Virginia Rizzo, una di noi; don Giorgio e don Pasqualino; Tonino Pittelli; Giovanni Sangiuliano; Quartiere Bonporto; Le cerAmiche di Francesca Ciliberto; L’artista dei fiori; Vito Tropea; Domenico Pisani; Franco Grisafi e l’Università della terza età; il Comitato eventi; la stampa e tv): è un segno di ulteriore unione tra Soverato Superiore, dove è custodita la vera Pietà, e la Marina; e della contagiosa voglia di volontariato e gratuità che stanno caratterizzando questi mesi di vita cittadina.
Inizia il 2014, per il quale dovremmo farci alcuni auguri:
– che la voglia di fare qualcosa per la città continui e si rafforzi;
– che si trovi il modo di evitare e il dissesto e altri gravami;
– che le critiche, legittime e anzi necessarie, depongano l’aria di acrimonia e pignoleria e bisogno disperato di farsi vivi, e si esercitino come si deve, con spirito di equanimità;
– che se prima o poi abbiamo a votare, i movimenti politici inizino fin d’ora e alla luce del sole e con un dibattito conclamato e su temi precisi;
– che le liste si facciano rigorosamente tra la Galleria, Russomanno e il Canale; e a telefoni spenti;
– che si badi al turismo come attività seria e professionale, combattendo gli affitti in nero e ogni altra forma di improvvisazione e dilettantismo.
E mi pare che basti, e auguri a Soverato. Approfitto per gli auguri alla Calabria, ma qui la vedo male: se la Regione entro il 31 dicembre non ha speso i fondi europei 2007 – 2013, che erano gli ultimi, non so dove piglia i soldi per fare qualsiasi altra cosa. Intendiamoci, la gestione è fallimentare dal 1970 ininterrottamente, ma io almeno per DC, PSI, PCI, PSDI, PLI, PRI poi PD non avevo votato; per il sedicente centrodestra sì (a stento, indirettamente, oppure cascando anch’io in una turpe trappola), e perciò è con il centrodestra che ce l’ho a morte.
Ulderico Nisticò