Già nel mese di giugno l’associazione culturale “Domus Pacis” aveva manifestato la volontà di realizzare e donare una nuova toponomastica alla Città di Squillace. Il tutto è stato realizzato in ceramica graffita e con una modalità modernissima, anche in termini di pensiero, riuscendo a coinvolgere i cittadini, il locale liceo artistico ed i maestri artigiani. In un’apposita conferenza stampa, svoltasi domenica scorsa e moderata dalla giornalista Carmela Commodaro, hanno esposto le linee guida del progetto gli stessi giovani dell’associazione, i quali a fine serata hanno poi provveduto all’estrazione dei biglietti vincenti della lotteria popolare di autofinanziamento e all’inaugurazione della sala espositiva in cui c’erano ben 55 targhe. “Abbiamo acquistato delle lastre in argilla – ha affermato il giovane artista Nicola Talarico – per poi ingobbiarle, inciderle, decorarle, infornarle ed impermeabilizzarle al fine di renderle resistenti agli agenti atmosferici e al passare degli anni. Questa iniziativa è sinonimo di unione, lavoro e sacrificio e anche se da domani farà parte del passato, siamo comunque consapevoli che costituirà parte del presente di tutti i giorni e potrà essere spunto per il futuro di prossime generazioni”. Il presidente della “Domus Pacis”, Mario Caso, invece, ha sottolineato che “non è sempre necessario attingere a finanziamenti pubblici o partecipare a progetti vari per realizzare qualcosa di significativo. Certo, fonti di questo tipo, probabilmente, assicurerebbero potenzialità maggiori, ma ritengo che alle volte sia già sufficiente guardarsi intorno, riconoscere l’importanza e la bellezza delle doti che hanno gli Squillacesi, sollecitare le diverse sensibilità e sulla base del principio di sussidiarietà orizzontale, renderle protagoniste attive per lo svolgimento di attività di interesse generale. Noi, ancora una volta, abbiamo agito così e riteniamo che ciò possa costituire un metodo vincente.” Il Prof. Franco Caristo, in rappresentanza del Liceo Artistico di Squillace, ha dichiarato che “iniziative del genere sono il simbolo di una ritrovata passione che mancava a Squillace e risultano fondamentali per ricreare la dimensione di comunità che si era persa”. Anche i ceramisti hanno partecipato all’iniziativa e sono stati rappresentati da Graziella Cristofaro, la quale ha affermato che “il progetto è degno di encomio soprattutto se si tiene conto della difficile e quasi certosina tecnica artistica utilizzata, risalente all’epoca bizantina”. Domande, delucidazioni, congratulazioni e aperture collaborative sono giunte anche dalle considerazioni di Don Fabrizio Fittante, Padre Spirituale della Domus Pacis; Nunzio Pipicella, assessore comunale; nonché da amici, simpatizzanti e rappresentanti di altre formazioni sociali presenti sul territorio. Infine, è intervenuto anche il sindaco Guido Rhodio secondo cui “tale iniziativa segna un passaggio molto importante per la storia di Squillace, in quanto offre in modo concreto una testimonianza del modo di lavorare insieme per la crescita della comunità”. Proprio al primo cittadino, le ragazze dell’associazione, hanno simbolicamente consegnato la targa di Viale Cassiodoro, che sarà la prima ad essere affissa in onore del più grande fra tutti gli Squillacesi.