A che serve parlare e straparlare di rilancio del Capoluogo se, a partire dai quartieri, Catanzaro è abbandonata a se stessa? A che serve promettere progetti faraonici, e decantare risultati strabilianti quanto fantomatici, se non si riescono a risolvere problemi quotidiani di più piccola entità, ma di grandissimo significato? Il grido di dolore che viene dai quartieri è assordante. Pensiamo, ad esempio, ad un quartiere alle porte del Centro, come l’area di Rione De Filippis, e del Parco di Via Massara, chiuso ormai da due anni, coi cittadini che continuano ad essere presi in giro dall’Amministrazione comunale. Il Parco viene chiuso dal Comune nel 2013 (a circa 10 anni dall’inaugurazione), perché ritenuto pericoloso a causa delle condizioni di alcuni traballanti muretti in tufo. Roba di poco, bastano poche migliaia di euro per ripristinarne la fruibilità, ma nel frattempo resta chiuso, sprofondando nel degrado. Ci facciamo, assieme ai Consiglieri Capellupo e Guerriero, portatori delle istanze dei cittadini del quartiere, presso l’Amministrazione, ricevendo soltanto promesse. Il 14 gennaio 2014, assieme ad una delegazione di residenti, incontriamo il Sindaco, il quale promette di adoperarsi affinché siano fatti quei piccoli lavori che permetterebbero la riapertura del Parco, valvola di sfogo per centinaia di persone. Il Sindaco, in quell’occasione, invita anche i residenti a produrre un preventivo (gratuito) dei lavori necessari, in modo da snellire il ripristino. Nell’ottica di una sana e generosa collaborazione tra cittadini ed Istituzione, i cittadini si mettono a lavoro (gratuitamente) per indicare quali siano i problemi da sanare, proponendo alcune soluzioni concrete, quali ad esempio una pista interna di percorrenza, recintata, per permettere anche il passaggio ordinato e sicuro di animali al guinzaglio. Il contributo dei cittadini viene presentato in aprile 2014, e da noi proposto in Commissione Lavori Pubblici e all’allora Assessore al ramo, Giuseppe Vitale, ma di tale contributo si perdono le tracce. Ancora, su nostra insistenza, il 16 maggio 2014 viene svolto un sopralluogo da parte della Commissione, con la presenza dell’Assessore, il quale si impegna, per conto dell’Amministrazione, a riqualificare immediatamente il Parco, con un’operazione di diserbo e ripristino delle condizioni igieniche, e a procedere con l’impegno delle poche migliaia di euro necessarie per riaprire la struttura. Il diserbo avviene, ma è l’ultimo atto dell’Amministrazione sul Parco, perché dopo tale “colossale” impegno, specchietto per le allodole, non si ha più notizia di nulla; restano soltanto le promesse del Sindaco, a svolazzare su una struttura che è sprofondata del degrado e che vi sprofonda ogni giorno di più. È passato più di un anno da allora e, malgrado le ripetute sollecitazioni, l’Amministrazione evidentemente non ritiene i cittadini del quartiere degni di essere ascoltati. Dunque, con quale faccia si decantano risultati, e si spediscono addirittura (a spese della collettività) opuscoli ai cittadini, verso i quali questa Amministrazione dimostra soltanto disinteresse e strafottenza? I cittadini se ne ricorderanno, quando altre promesse svolazzeranno su di essi, col solito insopportabile sapore della continua presa in giro.
Antonio Giglio, Consigliere comunale Capogruppo PSI-PSE