E questi a causa di una continua carenza di risorse che mette a repentaglio anche i servizi. Li chiamano “eroi”, ma i protagonisti delle storie raccontante anche da una speciale commissione parlamentare, che la Calabria ha visto guidata orgogliosamente da una nostra conterranea, vogliono solo essere affiancati in una battaglia che è prima di tutto culturale. E’ quanto emerso nel corso del convegno organizzato dalla Federazione provinciale del Partito democratico di Catanzaro, guidato dal segretario Enzo Bruno – presidente della Provincia di Catanzaro – sul tema “Sicurezza, giustizia, legalità, una proposta democratica” che si è tenuto questo pomeriggio nella Casa delle Culture di palazzo di Vetro, alla presenza del vice ministro dell’Interno, Filippo Bubbico. Una iniziativa importante, che vuole essere una delle risposte del Pd all’escalation criminale che ha colpito la città Capoluogo di regione nelle ultime settimane, e soprattutto un’occasione per illustrare il lavoro della speciale commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni agli amministratori locali, guidata dalla senatrice Doris Lo Moro.
La scommessa del lavoro della Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni agli amministratori locali, come ha avuto modo di rimarcare proprio la senatrice Lo Moro, è stata quella di raccontare storie finite spesso nelle cronache locali e dimenticate, ma che invece devono diventare patrimonio della politica. Un filo rosso c’è e si può intervenire.
“Con questa iniziativa abbiamo volute nuovamente mettere in primo piano sul territorio sicurezza, giustizia e legalità -ha esordito il segretario provinciale democratico, Enzo Bruno -. Per sconfiggere la mafia serve una mobilitazione delle coscienze e della società. Il nostro partito ha voluto dare un segnale importante nel momento più difficile, quello che ha visto il territorio preso di mira dalla prepotenza delle forze criminali, e i nostri amministratori vittime di vili atti intimidatori. E qui rinnovo la solidarietà ad Arturo Bova e Domenico Gallelli. Il Pd ha saputo rispondere in maniera compatta, coeso e unito. L’impegno è essere in prima fila per restituire tranquillità a Catanzaro, e da questa città far partire la mobilitazione per la legalità e la sicurezza di tutta la regione”. Il segretario Bruno ha salutato la presenza di “Libera”, rappresentata dalla coordinatrice provinciale Donatella Monteverde e di “Avviso Pubblico”, Maria Concetta Sacco, richiamando proprio l’importante mobilitazione per la legalità che si è tenuta a Catanzaro il 24 aprile scorso.
Al tavolo della presidenza con Bruno, la senatrice Lo Moro e il vice ministro Bubbico, il presidente della Regione, Mario Oliverio; il vice presidente Enzo Ciconte; il consigliere regionale Arturo Bova, il candidato sindaco della città di Lamezia del centrosinistra, Tommaso Sonni.
“Una iniziativa come questa serve a mandare un messaggio chiaro a chi ha organizzato gli atti intimidatori – ha detto il sindaco di Zagarise, Domenico Gallelli – prima di tutto che non sono riusciti ad intimidire gli amministratori che hanno impostato la propria azione nel rispetto della legalità. Abbiamo il dovere costituzionale di impegnarci sin dal primo momento a contrastare la violenza, non tutto è ‘ndrangheta mala matrice culturale è identica”. Non bisogna legittimare l’atteggiamento mafioso. La gente deve imparare a scoprire la bellezza dell’indignazione”. L’invito che arriva dal consigliere regionale Arturo Bova, già sindaco di Amaroni, è quello di “dare la massima attenzione e aiuto ai sindaci dei piccoli comuni. Questi sono i nuovi eroi, così come bisogna stare vicini alle associazioni come Libera che colmano il vuoto della politica. Ma la politica non può essere il paravento di tutto”. “Il tema della sicurezza è molto sentito e bene ha fatto il Pd ad affrontarlo in questo ampio confronto – ha detto Michele Drosi, presidente dei piccoli comuni calabresi e vice segretario vicario del Pd di Catanzaro -. Gli strumenti repressivi sono importanti, ma lo è altrettanto far crescere la consapevolezza per contribuire ad alimentare la cultura della legalità”. La crisi pone l’accento sull’incremento dei servizi a carico dei comuni ma con il venir meno però di risorse e personale, e questo mentre “cerchiamo di dare risposte in prima linea, come quando diciamo no ad una delibera o ad una autorizzazione. Come possono i Comuni affrontare i gravosi compiti senza poter assumere? – si chiede ancora Drosi -. Serve uno sforzo parlamentare, altrimenti facciamo solo chiacchiere”. “Parlare di legalità, giustizia e sicurezza in questo momento è fondamentale – aggiunge il vice presidente della Giunta regionale, Ciconte – e a livello regionale ci stiamo muovendo in maniera determinata, anche nella direzione che la burocrazia deve fare il proprio dovere e la legalità deve essere il nostro punto di riferimento, su questo non ci faremo intimidire”.
“Bisogna essere più presenti sul territorio, dove spesso prevale un clima di mafiosità e illegalità diffusa che agevola questi fatti, agendo concretamente per accorciare le distanze tra Governo nazionale e istituzioni locali – ha detto Doris Lo Moro, sintetizzando una delle proposte operative emerse dalla relazione, presentata al Senato lo scorso 13 aprile, che ha impegnato l’organismo parlamentare in un’azione di indagine dal primo gennaio del 2013 al 30 aprile del 2014 -. È la prevenzione l’elemento che deve diventare sempre più centrale lavorando perché le persone offese collaborino, a differenza di quanto accade attualmente come segnalano i Prefetti. In questo senso, abbiamo elaborato una nostra proposta di legge, che è in discussione al Senato, proprio per cercare di ridurre la solitudine dei sindaci e rendendo, nel contempo, più forte la presenza dello Stato”.
“Il lavoro della senatrice Lo Moro ha consentito di portare all’attenzione del Paese un fenomeno che fino ad ora è stato sottovalutato – ha affermato il presidente della Regione Oliverio -. Quando vengono colpiti gli amministratori che sono in prima linea, non bisogna fermarsi all’iniziativa del giorno dopo, ma bisogna operare per scoraggiare questi fenomeni. Noi, per quanto ci riguarda – ha aggiunto Oliverio – siamo attivamente e quotidianamente impegnati nella bonifica della Regione. Eliminare la discrezionalità nell’azione di governo, rendere coerente gli annunci con la concretezza e il rigore dei comportamenti, affermare un quadro di regole e la legalità come condizione per far crescere e per fare esprimere tutte le energie sane presenti sul nostro territorio regionale: questo è il lavoro che dobbiamo fare e che stiamo facendo. Ciò significa non fermarsi alla bella manifestazione e alla protesta, ma costruire un tessuto vasto di alleanze e sinergie su tutto il territorio regionale”. Oliverio ha, infine, reso noto che entro la metà di maggio presenterà il piano anticorruzione.
“Serve una grande alleanza per il progresso, per la legalità e per la cittadinanza, per questo noi dobbiamo premiare la buona politica e dobbiamo renderci conto come cittadini di essere titolari di diritti e non destinatari di favori chiunque li dispensi perché la società del Mezzogiorno va liberata da questi vincoli che per troppi decenni ne hanno incrementato la povertà piuttosto che sostenerne un processo di crescita e di affrancamento dalle condizioni di marginalità e sottosviluppo – ha concluso il vice ministro Bubbico -. Bisogna sconfiggere le organizzazioni criminali da quel punto di vista e non c’è dubbio che l’attività di bonifica deve comportare anche un investimento perché le energie migliori possano emergere e perché le capacità imprenditoriali possano esprimersi. Le condizioni di povertà e di emarginazione sociale costituiscono il contesto più favorevole per il radicamento delle grandi organizzazioni criminali come la ‘ndrangheta. Loro fanno grandi affari nel mondo, trafficano droga, esercitano attività di grande criminalità internazionale ma mantengono il loro radicamento sociale e controllano l’attività che viene prodotta anche nel loro piccolo comune”.
Il vice-ministro dell’Interno Filippo Bubbico, prima di partecipare all’iniziativa della Federazione provinciale del Pd di Catanzaro, ha presieduto il tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura a Catanzaro, incontrato il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo e il presidente della Provincia, Enzo Bruno; firmato un protocollo d’intesa per la legalità con la federazione regionale dei Tabaccai. Nella Sala Giunta dell’amministrazione provinciale di Catanzaro, alla presenza del presidente Enzo Bruno, ha ricevuto una delegazione dei tirocinanti negli uffici giudiziari, accompagnati dal segretario generale della Funzione pubblica Cgil, Alfredo Iorno, e il segretario Organizzativo della Cgil di Catanzaro-Lamezia, Bruno Talarico. La tappa calabrese del vice ministro dell’Interno si è conclusa con una iniziativa pubblica a Lamezia Terme.