L’articolo mi pare 21 della costituzione afferma la libertà di stampa, perciò, ragazzi miei, la stampa è libera. Urka! Anche la stampa e tv calabresi, immagino, sono libere urka! E se sono tanto libere, come mai a nessun giornale, a nessuna tv, a nessun altro mezzo di comunicazione compresi il tam tam, i segnali di fumo e i piccioni viaggiatori, a nessuno dico viene mai a mente di trattare l’argomento della Giunta regionale che il buon Mario Oliverio continua a non nominare al sesto mese dalle elezioni? Attenti, a sette mesi, sarebbe settimina e gracile; a otto, peggio, sarebbe saturnina e malinconica. Meglio aspettare il nono mese della gravidanza completa?
Ma no, vige a questo proposito l’oscuramento totale. L’oscuramento, beccatevi questa lezioncina di storia, era l’obbligo, nei Paesi combattenti, di non accendere alcuna luce di notte per non segnalare i luoghi ad aerei nemici. Buio pesto. Ecco, a me pare che sia in vigore anche in Calabria l’oscuramento delle notizie.
Ci sono per caso aerei nemici minacciosi di bombardamento? Non mi pare. Qualcuno minaccia i giornalisti? Certo che no. La mafia segue cena? No, e tanto meno l’antimafia, sempre segue cena. Secondo me, Oliverio, senza minimamente minacciare o bombardare alcunché, sta facendo girare la voce che già è nei pasticci (politicamente parlando, s’intende), e non gliene devono creare altri. I giornali e tv, liberi ma pazienti e paciosi, lo aiutano. Figuratevi il TG3, che parla solo di marce antimafia e buonismo universale, segue cena!
Quali sono i pasticci di Oliverio? Da quel poco che capisco io, presto detto:
- stravince le elezioni, o piuttosto il centro(destra) le straperde;
- se nominasse la Giunta intera, dovrebbe utilizzare i consiglieri: e Dio liberi, con il materiale umano che si ritrova; pensa così di modificare lo statuto regionale;
- intanto arrangia quattro assessori, che però diventano subito tre per le vicende della Lanzetta, su cui è meglio stendere un velo, non un intero parato pietoso; la Lanzetta se ne va, nessuno la richiama indietro, e nemmeno viene sostituita;
- Oliverio ce la fa in prima lettura con lo statuto, poi deve passare tempo, ma passa anche la lettura seconda: alleluia! Ora Oliverio potrebbe nominare sette assessori esterni, però…
- però è evidente che deve tenere conto della geografia per contentare la tale o talaltra zona;
- peggio, deve navigare a vista in mezzo alle 666 correnti del PD, renziane e non renziane o antirenziane;
- e, ciliegina guasta sulla magra torta, deve nominare per forza delle donne in quanto donne, a seguito di una stupidissima legge per far comodo a femminucce in carriera e che ogni donna dignitosa dovrebbe rifiutare: ma è legge, e se non obbedisce la Giunta gli nasce defunta.
Insomma, Oliverio e nei guai, e stampa e tv eccetera pensano bene di farsi i fatti loro e non arrecargli qualche altro dispiacere; e applica l’oscuramento come in tempo di guerra.
Ulderico Nisticò